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Honduras: Messico, la carovana si muove da Tapachula. La rete di accoglienza tutta sulle spalle della Chiesa e delle organizzazioni di volontari

Ha imboccato la rotta costiera, per attraversare lo Stato messicano del Chiapas, la carovana dei migranti honduregni che intende arrivare fino agli Stati Uniti. Dopo oltre dieci giorni di marcia in Messico il numero di migranti è, secondo alcune stime, di 7-8mila (c'è chi ipotizza 10.000), tra cui 2.500 minori. Si attende l'ingresso, dal Guatemala, di altre migliaia di persone, tra cui mille madri honduregne in cerca dei propri figli e un migliaio di salvadoregni.

Le «avanguardie» hanno raggiunto Huixtla, cittadina a circa 50 chilometri a nordovest di Tapachula, dove invece sono rimasti molti altri, anche per curarsi o ritemprarsi, dopo giorni di cammino. Si registrano anche tre vittime tra la carovana dei migranti e centinaia di rimpatri, ma anche una fortissima rete di accoglienza allestita dalla Chiesa messicana, grazie alla collaborazione di tanta gente comune, di associazioni e di volontari. Risulta del tutto assente, invece, l’apporto delle istituzioni pubbliche verso questo esodo.

La Dimensione della Mobilità umana della Chiesa messicana sta cercando soprattutto di mettere in rete le Case del Migrante e le esperienze di accoglienza. Da Huixtla, arriva via Facebook l’appello del parroco della chiesa di San Francesco, padre Martin Medina Balam, per raccogliere cibo e generi di prima necessità.

Ma in tutto il Paese le diocesi si stanno mobilitando. Appoggio ai migranti e un appello alla solidarietà arriva, dall’ancora lontanissima frontiera con il Texas, da parte dell’arcivescovo di Chihuahua, mons. Costancio Miranda Weckmann. Il vescovo di Querétaro (Messico centrale), mons. Faustino Armendáriz Jiménez, ha disposto che vengano aperte le porte delle chiese per accogliere i migranti quando arriveranno.