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IRAQ: MARTINI, LA TOSCANA SI RICONOSCE NELLE PAROLE DEL PAPA

«Tutta la Toscana si riconosce nella parola di pace del Sommo Pontefice e nel suo no a questa guerra. Il suo coraggio e la sua ostinazione, in nome delle vittime innocenti, alimentano le nostre speranze e per questo chiediamo a Sua Santità di continuare a compiere tutti gli sforzi possibili per evitare il tragico e imperdonabile errore di un nuovo conflitto, augurandoci che l’incontro con il vice primo ministro Tarek Aziz possa dare grandi frutti di pace». È quanto scrive il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, in una lettera inviata al segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Angelo Sodano, per trasmettere a Papa Giovanni Paolo II il «pieno sostegno al suo impegno contro il rischio della guerra».

«Seguo con grande attenzione – scrive ancora Martini – le autorevoli sollecitazioni del Santo Padre a costruire un ordine internazionale fondato sul riconoscimento dei valori universali della pace, della giustizia e dei diritti umani. Anche in questi giorni, in cui la guerra pare avvicinarsi e la politica sembra essere sul punto di lasciare spazio alle armi, la voce di Papa Giovanni Paolo II, attraverso la missione del Cardinale Etchegaray, continua instancabile a predicare la parola della pace. In questa ora di solitudine – continua la lettera -, poiché pochi governi credono e si impegnano in progetti alternativi alla guerra, Sua Santità ha la vicinanza dei popoli, dei bambini, delle madri e dei padri di famiglia che desiderano la pace».

«Ci sono differenze, anche significative, tra i governi – riconosce Martini – ma c’è un’opinione pubblica mondiale che è nettamente e chiaramente contro questa guerra». «Confidiamo quindi anche nel Santo Padre – conclude Martini – per riuscire a far sentire con forza la nostra voce di uomini e donne di buona volontà affinché non si prendano decisioni di portata catastrofica per l’intera umanità».

Un appello contro l’intervento armato in Iraq è stato firmato dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini e dal professor Franco Cardini, docente di storia all’ateneo fiorentino. «Nessuna ragione giustifica oggi l’intervento armato in Iraq. Disarmo del regime di Saddam Hussein e ricerca di una rinnovata libertà per il popolo iracheno possono essere perseguiti – si legge nell’appello – attraverso incisive iniziative concordate dalla comunità internazionale. L’Europa non può accettare decisioni unilaterali. L’Europa non può ritrovare la sua unità attorno ad un progetto di mediazione diplomatica. La battaglia contro il terrorismo internazionale necessita di coesione e di una strategia condivisa. Questa guerra – conclude l’appello -, destinata a provocare straordinarie fratture nel mondo arabo, comprometterebbe, invece, l’efficacia della lotta al terrorismo».