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IRAQ, TRUPPE ALLEATE A BAGHDAD. VERTICE BUSH-BLAIR IN IRLANDA

Quella di lunedì secondo molte delle cronache sul conflitto iracheno va considerata come una giornata chiave. Una giornata caratterizzata dall’attacco delle truppe Usa al centro di Baghdad, al cuore stesso del potere iracheno, fin dentro le stanze di almeno 3 dei tanti palazzi presidenziali di Saddam Hussein nella capitale. Mentre le televisioni di tutto il mondo mostrano immagini non sempre chiarissime, forse anche a causa della tempesta di sabbia che ha investito Baghdad, di quella che viene dipinta come un’entrata trionfale dei soldati angloamericani nelle strade della capitale irachena, la sua popolazione continua ad essere colpita da bombe e missili.

Secondo alcune agenzie internazionali sono almeno 14 i civili uccisi e innumerevoli i feriti in seguito ai raid effettuati sulla città. Tra le vittime della battaglia di Baghdad figurano poi due colleghi, due giornalisti, un tedesco e uno spagnolo. Julio Anguita Parrado, corrispondente del quotidiano spagnolo El Mundo e il tedesco Christian Liebig della rivista Focus sono morti ieri a Baghdad mentre svolgevano il loro lavoro cercando di testimoniare l’assalto condotto dalle forze americane al cuore della capitale. Con queste due morti sale così a 8 il numero dei giornalisti deceduti nel corso del conflitto iracheno.

L’offensiva contro il regime iracheno prosegue anche sugli altri fronti. A nord i peshmerga, i guerriglieri curdi che combattono a fianco degli angloamericani, sarebbero riusciti oggi ad avanzare ancora in direzione di Mossul dove le forze irachene, secondo i bollettini degli Stati maggiori alleati, si trovano arroccate. Ad aprire la strada a curdi e marines Usa un’ondata di bombardamenti da parte dei caccia della coalizione.

A sud per l’ennesima volta dall’inizio del conflitto gli inglesi hanno dichiarato di avere preso il controllo di Bassora, anche se è stato lo stesso ministro della difesa britannico Geoff Hoon ad ammettere ieri che “vi sono ancora difficoltà e pericoli”. Ma l’offensiva è intensa anche sul fronte diplomatico: mentre il presidente americano George W. Bush e il premier inglese Tony Blair sono riuniti al castello di Hillsborough nei pressi di Belfast (Irlanda) per una due giorni di incontri che dovrebbe terminare oggi con una dichiarazione sul ruolo delle Nazioni unite nel dopoguerra, il Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan ricorda ai due che il Palazzo di Vetro dovrà giocare un “ruolo di primo piano” negli scenari post bellici iracheni.

Annan ha rilasciato queste parole in un’improvvisata conferenza stampa tenuta poco prima di convocare una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza. Il segretario dell’Onu ha sottolineato come il “coinvolgimento delle Nazioni Unite” porti con sé la “legittimità” di cui “l’Iraq, la regione e i popoli del mondo hanno bisogno”. Ma l’offensiva diplomatica di Annan prevede anche una fitta agenda di incontri che lo vedrà nei prossimi giorni toccare le principali capitali d’Europa: Londra, Berlino, Parigi e Mosca.

Misna