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In silenzio, tra sospiri e lacrime; nella chiesa ucraina cattolica di Firenze si prega per la pace

Si stringe nel dolore e nella preghiera la parrocchia ucraina di Firenze nella chiesa dei santi Simone e Giuda dopo la notizia dell’invasione del proprio Paese. I fedeli ucraini cattolici di rito bizantino si riuniscono prima dell’inizio della celebrazione per pregare in silenzio tra sospiri e lacrime, ripetendo che prima di questa mattina non si sarebbero aspettati quello che poi è successo.

 «I figli e i familiari dei fedeli della nostra comunità si trovano su tutto il territorio ucraino e noi, dall’Italia, siamo in costante contatto con loro», dice don Volodymyr, parroco della comunità. «C’è bisogno anche di prendersi cura degli ucraini che sono in Italia – continua – perché, nonostante le dolorose notizie che riceviamo, devono continuare ad andare a lavorare e portare avanti le proprie vite», dice, spiegando che molti di loro lavorano nelle famiglie italiane assistendo gli anziani che hanno bisogno di cure. Di solito, la comunità inviava anche aiuti ai propri parenti: «adesso sarà più difficile – dice ancora il sacerdote – cercheremo comunque di organizzare una colletta da devolvere alle istituzioni che si prenderanno cura delle persone sul posto, come la Caritas».

Intanto, la comunità si ritrova per stringersi in preghiera per l’Ucraina e per la pace: «il giovedì pomeriggio di solito celebriamo la Messa e oggi pregheremo per la pace; stiamo già pensando, però, di organizzare altre due occasioni di preghiera per domenica 6 marzo» racconta don Volodymyr, nella speranza che il conflitto possa fermarsi il prima possibile e che i propri connazionali possano ritrovare la serenità; «bisognerà anche che chi ha dato inizio a tutto questo si fermi a considerare le conseguenze che questi giorni si porteranno dietro», conclude il sacerdote.