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Indonesia: Caritas Italiana, «situazione caotica» dopo terremoto, tsunami e, oggi, eruzione vulcanica

A 5 giorni dal sisma del 7.5 della scala Richter e dal conseguente tsunami che ha devastato Palu e Donggala nella provincia indonesiana del Sulawesi Centrale la situazione sul terreno è caotica. Lo afferma Caritas italiana in una nota diffusa dopo l'eruzione del vulcano Soputan. Servono «acqua e cibo (riso, sardine, ecc.), materassi e coperte per dormire, medicine, cibo per bambini, carburante, generatori di corrente, coperte, tende, teloni di plastica, contenitori per l'acqua.

«A 5 giorni dal sisma del 7.5 della scala Richter e dal conseguente tsunami che ha devastato Palu e Donggala nella provincia indonesiana del Sulawesi Centrale la situazione sul terreno è caotica. Si parla di più di 1300 vittime, ma le cifre non sono ancora definitive e si teme possano aumentare. La carenza di cibo e di acqua, ma anche di medicinali, rende la vita dei superstiti difficile negli affollatissimi centri di evacuazione e accoglienza». Lo sottolinea Caritas Italiana, in una nota diffusa oggi, dopo l’eruzione del vulcano Soputan nella provincia del Nord Sulawesi, non lontano da Manado, a poco più di 800 km da Palu.

«Le sorgenti d’acqua son contaminate e ci sono molti corpi senza vita che aumentano il rischio di epidemie – conferma Yohannes Baskoro, responsabile del programma di Caritas Indonesia -. C’è solo una strada per arrivare a Palu City da Mamuju attraverso Pasang Kayu e Donggala ed è trafficatissima di mezzi che cercano di portare soccorso e aiuti. Anche il team di emergenza partito dalla diocesi di Makassar nel sud del Sulawesi è stato rallentato dalle strade distrutte e dal disastro del terremoto. Oggi, insieme al team dalla diocesi di Manado, sono arrivati a Palu e hanno posto il centro di coordinamento presso la parrocchia di Santa Maria». Servono «acqua e cibo (riso, sardine, ecc.), materassi e coperte per dormire, medicine, cibo per bambini, carburante, generatori di corrente, coperte, tende, teloni di plastica, contenitori per l’acqua. Da Jakarta un altro team è arrivato a Makassar e sta aiutando a impacchettare gli aiuti arrivati dalla comunità locale per spedirli al più presto a Palu».

Molte zone non sono ancora state raggiunte da nessuno. «La diocesi di Makassar e di Manado, che sta usando le chiese come centri di evacuazione, hanno già cominciato la gara di solidarietà insieme a molte diocesi indonesiane – continua padre Banu Kurnianto, direttore di Caritas Indonesia -. Molti volontari da tutto il Sulawesi sono pronti a partire per aiutare nella distribuzione. Vogliamo cercare di coordinare il nostro intervento in modo da avere un impatto maggiore in una situazione che sul campo ogni ora si rivela più preoccupante». «Ogni aiuto sarà utile – prosegue -. Anche molte Caritas da tutto il mondo ci sono vicine, proprio come Caritas Italiana che subito si è messa in contatto con noi».

A complicare la situazione l’eruzione del vulcano Soputan. Le ceneri vulcaniche hanno raggiunto i 4 km di altezza. Per ora il traffico aereo di Manado non è stato bloccato, ma lo status di emergenza è stato portato al livello mediano 3, invitando la popolazione a non entrare nel raggio di 6,5 km dalla cima del vulcano. Caritas Italiana sta seguendo «l’evoluzione dell’emergenza in coordinamento con Caritas Indonesia con cui collabora direttamente da più di 15 anni nel supporto alle numerose emergenze naturali che colpiscono ogni anno il paese (alluvioni, terremoti, incendi), ma anche in molti progetti di sviluppo per il rafforzamento della resilienza delle comunità locali. Sono stati già messi a disposizione 100.000 euro per i bisogni più urgenti». Info: www.caritas.it.