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Israele: scuole cristiane, sciopero a oltranza contro restrizioni bilancio

Le scuole cristiane di Israele hanno indetto uno sciopero ad oltranza a partire da oggi 1 settembre, giorno della riapertura dell’anno scolastico. Causa della protesta le politiche giudicate «discriminatorie» dello Stato israeliano nei loro confronti. Sotto accusa, secondo l’Ufficio delle scuole cattoliche di Israele, sono le restrizioni di bilancio imposte da anni da parte di Israele.

Il finanziamento concesso a queste scuole, infatti, è diminuito del 45%, costringendo le istituzioni ad aumentare le tasse scolastiche a carico delle famiglie, i cui redditi spesso sono al di sotto della media nazionale. Tale situazione, già difficile, si è aggravata l’anno scorso, quando nuove norme del Ministero hanno imposto un limite al contributo delle famiglie. Per i responsabili delle scuole, tali misure significano la morte programmata delle scuole cristiane in Israele. La decisione di scioperare giunge dopo otto lunghi mesi di trattative tra l’Ufficio delle scuole cattoliche e il ministero dell’Istruzione che aveva avanzato la proposta di rendere pubbliche le scuole cristiane. Proposta seccamente respinta dall’Ufficio che in questa vedeva la «fine della missione educativa cristiana e un colpo tragico alla presenza cristiana in Terra Santa».

Di fronte al fallimento dei colloqui il presidente di Israele, Rivlin, aveva convocato un incontro per mediare tra le parti alla presenza del ministro dell’Istruzione, Naftali Bennett. Incontro giudicato «positivo», ma che sarebbe stato, secondo l’Ufficio delle Scuole cattoliche, un pretesto «per guadagnare tempo» e «porre fine alla protesta». Da qui la scelta di indire uno sciopero a oltranza, come ultima possibilità, per promuovere gli interessi delle scuole e delle famiglie degli alunni, circa 30.000, cristiani e musulmani, ai quali viene fornita un’istruzione di qualità basata sui valori cristiani di amore e fratellanza. Lo sciopero terminerà, assicura l’Ufficio, solo quando tutte le richieste saranno soddisfatte.