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Lavoro minorile: Save the Children, Covid aumenta rischio nei Paesi più poveri. Leader mondiali si impegnino per istruzione e accesso equo a vaccini

Durante la pandemia di Covid-19, la perdita di giorni di scuola ha esposto bambine, bambini e adolescenti al rischio di sfruttamento del lavoro minorile, matrimoni precoci e gravidanze. A lanciare l’allarme è Save the Children, in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile che ricorre oggi.

Oltre 10 milioni di minori rischiano di non poter tornare a scuola e di aggiungersi ai 258 milioni che già non avevano accesso all’istruzione prima della diffusione del virus. Ma aumenta anche il rischio di matrimoni precoci (+2,5 milioni nei prossimi 5 anni) e gravidanze (+1 milione nel 2020) per bambine e ragazze. Per affrontare la più grande emergenza educativa dei nostri tempi, Save the Children chiede ai leader del G7 e agli altri governi di impegnare 5 miliardi di dollari per la Global Partnership for Education per i prossimi cinque anni e di lavorare tempestivamente per una copertura vaccinale globale contro il Covid-19; chiede inoltre ai governi nazionali di aumentare il budget per l’istruzione. I ministri dell’istruzione devono definire delle roadmap chiare affinché tutti i bambini rientrino a scuola in sicurezza quando sarà il momento e migliorino la propria istruzione.“Soprattutto nei Paesi a basso reddito, dove i giorni di scuola sono molto meno e dove c’è meno accesso all’apprendimento a distanza – spiega Inger Ashing, ceo di Save the Children International –, è fondamentale che i bambini tornino a scuola non appena possibile. I Paesi in cui, in proporzione, i bambini hanno perso più giorni di scuola sono quelli in cui i tassi di vaccinazione contro il Covid-19 sono generalmente bassi. Spetta ora ai leader del G7, i maggiori donatori al mondo, impegnarsi concretamente per trasformare in realtà gli obiettivi sottoscritti nella Dichiarazione del G7 sull’istruzione femminile e impegnarsi per la Global Partnership for Education. Inoltre, i Paesi più ricchi devono finanziare e condividere tempestivamente i vaccini e fare tutto il possibile per garantire un accesso equo ai vaccini ai Paesi più poveri”.