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Libertà religiosa, Comece su «linee guida» Ue: «Questioni da precisare»

Anche la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) plaude l'adozione, da parte del Consiglio dei ministri per gli affari esteri dell'Ue, delle nuove linee guida sulla promozione e la protezione della libertà di religione e di convinzione. Sebbene - aggiunge - alcune questioni meritavano di essere specificate meglio.

«Era diventato urgente – si legge in un comunicato della Comece diffuso oggi a Bruxelles – agire e stabilire dei meccanismi più efficaci perché le violazioni della libertà di religione da parte di certi governi e attori non statali sono in aumento in molti Paesi del mondo». E così «dopo molti anni», con questo nuovo strumento l’Ue – secondo la Comece – passa finalmente «all’azione» per una protezione più efficace della libertà religiosa. Forte era stato l’impegno dei vescovi europei in questo ambito: nel 2010 la Comece aveva pubblicato un Memorandum sulla libertà religiosa comprendente 11 raccomandazioni; erano seguite conferenze organizzate al Parlamento europeo sulla persecuzione religiosa e più recentemente la Comece, insieme alla Kek, ha promosso un Seminario di dialogo.

Nel comunicato la Comece nota però che le linee guida presentate ieri dal Consiglio affari esteri Ue «contengono un certo numero di strumenti dettagliati» ma «restano abbastanza generali e alcune questioni specifiche meritavano di essere precisate (come per esempio l’educazione)». Per la futura revisione delle linee guida, la Comece suggerisce quindi alcune specificazioni: la necessità di «rafforzare la dimensione collettiva della libertà religiosa»; «il pieno riconoscimento del diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie convinzioni, in conformità al diritto internazionale»; «un approccio più equilibrato al principio di non discriminazione, con particolare attenzione all’impatto che l’applicazione di questo principio potrebbe avere sulla libertà religiosa».  (Sir Europa – Bruxelles)