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Medio Oriente: Cec, «Aumentare sforzi nella protezione dei rifugiati e sfollati»

Con un appello rivolto alla comunità internazionale ad aumentare gli sforzi a favore della protezione di rifugiati e sfollati si è concluso ieri il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), svoltosi a Cipro.

In una dichiarazione resa nota nei giorni scorsi, il Comitato esecutivo – in rappresentanza di 345 chiese cristiane in 140 paesi per un totale di più di 500 milioni di credenti – si raccomanda con tutti i paesi affinché «attuino misure speciali per proteggere e sostenere profughi e sfollati del Medio Oriente, e in particolare siriani, iracheni e palestinesi». L‘appello, prendendo spunto dal dettato biblico sull‘accoglienza dello straniero, chiede «maggiore sostegno finanziario e materiale per quei paesi che si trovano alle prese con popolazioni in fuga dai conflitti» ed esorta gli altri paesi «a condividere in modo più equo gli sforzi che da mesi stanno sostenendo paesi come il Libano o la Giordania per l‘accoglienza di profughi».

Il Consiglio ecumenico delle chiese chiede che «si ponga fine ai conflitti per permettere a chi ha lasciato il proprio paese di farvi ritorno». Inoltre, esorta le parti in conflitto a «rispettare la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani e di osservare tutti i principi del diritto umanitario internazionale sulla protezione delle popolazioni civili». Ancora, chiede alla comunità internazionale «di raddoppiare gli sforzi per evitare casi di apolidia tra le popolazioni in fuga e in particolare tra i minori, semplificando le procedure di registrazione e identificazione».

Il Comitato esecutivo del Cec invita le chiese membro ad approfondire la riflessione rifacendosi al documento «Accogliere lo straniero: affermazioni per i leader religiosi», il primo nel suo genere sottoscritto l‘anno scorso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) e da numerose organizzazioni religiose impegnate nella protezione dei migranti.