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Medio Oriente: scatta la tregua, decisivo il ruolo di Obama

Dopo una settimana di duri combattimenti, con lanci di razzi e missili sulle città israeliane e raid aerei sulla Striscia di Gaza, costata la vita ad almeno 150 persone, dalle 20 di stasera (ora italiana) è scattata la tregua tra Israele e Hamas.

E’ stato Barack Obama a sbloccare la situazione di stallo nelle trattative per un cessate il fuoco fra Hamas e Israele. Il presidente americano, come riferito da un comunicato della Casa Bianca, ha chiamato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per chiedergli di concedere una chance alla mediazione egiziana. Il capo del governo di Tel Aviv ha accettato la proposta ottenendo gli elogi di Obama, che ha ribadito che Israele “mantiene il diritto di difendersi”, “perché nessuno paese può tollerare che vengano lanciati missili contro i civili”. In cambio della tregua, Obama ha promesso ulteriori sforzi per combattare il traffico di armi ed esplosivi verso Gaza e più soldi per i programmi di difesa missilistica di Israele, come l’Iron Dome.

L’annuncio ufficiale della tregua a Gaza, scattata alle 19.00 GMT (le 20.00 in Italia) dopo una settimana di spargimenti di sangue costata la vita a oltre 150 persone è stato dato dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, e dal ministro degli Esteri egiziano, Mohammed Kamel Amr, che hanno parlato nel corso di una conferenza stampa congiunta al Cairo esprimendo soddisfazione per l’intesa. “Gli Stati Uniti salutano l’accordo di oggi per il cessate il fuoco.

Nei prossimi giorni, gli Usa lavoreranno con i loro partner nella regione per consolidare questo progresso”, ha detto la Clinton. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di accettare la raccomandazione di Obama e di “dare una chance” alla proposta di mediazione dell’Egitto per il cessate il fuoco a Gaza. A precisarlo è un comunicato dell’ufficio del premier, nel quale si sottolinea che Netanyahu “ha accettato la raccomandazione di dare una chance alla proposta egiziana e di concedere un’opportunità alla stabilizzazione della situazione”. Finora il bilancio di una settimana di scontri parla di oltre 140 morti fra i palestinesi della Striscia di Gaza e di cinque vittime israeliane colpite dai razzi di Hamas sparati da oltre il confine. Secondo le prime informazioni, tuttavia, il governo israeliano avrebbe accettato il cessate il fuoco senza rinunciare al blocco contro Gaza, una delle condizioni poste da Hamas.