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Migranti: arcivescovo di Canterbury, «non possiamo voltare le spalle»

Il primate anglicano, l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, è intervenuto sulla drammatica situazione dei tanti migranti che cercano di arrivare in Europa.

«Non possiamo voltare le spalle a questa crisi. Dobbiamo rispondere con compassione». Sono parole intrise di dolore quelle pronunciate dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, sulla sempre più drammatica situazione dei migranti che stanno cercando rifugio in Europa. Leader spirituale della comunione anglicana, l’arcivescovo confessa: «Questa è una crisi estremamente complessa e terribile che sottolinea la nostra fragilità umana e la fragilità dei nostri sistemi politici. Il mio cuore è spezzato dalle immagini e dalle storie di uomini, donne e bambini che hanno rischiato la vita per sfuggire conflitti, violenze e persecuzioni. Non ci sono risposte facili e le mie preghiere sono per coloro che si trovano in fuga dalle persecuzioni, così come per coloro che stanno lottando sotto una pressione immensa per trovare una risposta efficace ed equa. Ora, forse più che mai in Europa del dopoguerra, abbiamo bisogno di impegnarci per un’azione congiunta in tutta Europa, riconoscendo la nostra responsabilità comune e la nostra comune umanità».

«Come cristiani – ha poi aggiunto l’arcivescovo Welby – crediamo che siamo chiamati ad abbattere le barriere, ad accogliere lo straniero e ad amarlo come noi stessi». La preoccupazione per il destino dei profughi aumenta con l’inverno che «si avvicina velocemente» e con «la tragica spirale della guerra civile in Siria ulteriormente fuori controllo».

Secondo il leader della Comunione anglicana «dobbiamo tutti essere consapevoli che la situazione potrebbe ancora peggiorare in modo significativo». Welby plaude al «ruolo positivo» che le chiese, le associazioni e le agenzie internazionali stanno svolgendo in tutta Europa, in Siria e nelle zone circostanti, per far fronte alle esigenze umanitarie. E si congratula anche «con il governo britannico per il suo forte impegno». «Ha mostrato una leadership globale – dice l’arcivescovo anglicano -, fornendo 900 milioni di sterline dal 2012 per la crisi in Siria. E ha anche dimostrato una leadership morale nell’usare navi della Royal Navy per salvare centinaia di vite umane nel Mediterraneo».

Il plauso della Comunione anglicana per l’azione del governo Cameron riguarda anche l’impegno ad offrire rifugio ai bambini non accompagnati, le donne e coloro che sono stati vittime di, o sono a rischio, di violenza sessuale». Nell’assicurare la massima disponibilità delle Chiese a collaborare, l’arcivescovo ricorda che «gli abitanti di queste isole hanno una lunga e meravigliosa storia nell’offrire riparo e rifugio». Un impegno ad aprire le braccia all’accoglienza dei popoli in difficoltà che anche oggi deve ripetersi.