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Migrazioni: Frontex, 150mila arrivi in Europa nel 2018. Raddoppiano gli sbarchi in Spagna, fortemente ridotti in Italia

(Bruxelles) «Nel 2018 gli attraversamenti illegali delle frontiere europee ha raggiunto il livello più basso in cinque anni, ma la pressione migratoria è rimasta relativamente elevata alle frontiere esterne dell'Ue»: lo si legge nel rapporto Analisi del rischio di Frontex per il 2019 pubblicato oggi. 

«La cifra totale degli arrivi – 150.114 nell’anno – è scesa del 27% rispetto all’anno precedente, ed è inferiore del 92% rispetto al picco migratorio del 2015. Ciò è dovuto in gran parte al drammatico calo del numero di migranti sulla rotta del Mediterraneo centrale» verso l’Italia: gli arrivi attraverso questo tratto di mare sono stati 23.485.

Hanno invece attraversato il Mediterraneo occidentale, verso la Spagna, 57.034 persone, «il doppio rispetto al 2017».

«Il numero di partenze dal Marocco è aumentato di cinque volte. La maggior parte dei migranti che hanno utilizzato questa rotta l’anno scorso provenivano da Paesi sub-sahariani, ma anche il numero di cittadini marocchini migranti è aumentato significativamente». Il Mediterraneo orientale ha registrato un numero di migranti «leggermente inferiore rispetto alla rotta del Mediterraneo occidentale», con 56.561 attraversamenti verso la Grecia.

I Balcani occidentali «hanno continuato a essere transitati da immigrati irregolari che cercavano di raggiungere l’Europa occidentale dalla Turchia. Nel 2018 le due principali rotte della regione si sono distinte, con il trasferimento di pressione tra di esse in quanto le attività di controllo alle frontiere sono state potenziate e rafforzate in alcune aree. I migranti viaggiavano sia attraverso la rotta centrale della Serbia e mediante la rotta che proveniva dalla frontiera greco-albanese, lungo il corridoio bosniaco, erzegovinese-croato-sloveno e, in misura minore, sui confini della Serbia con Ungheria, Croazia e Romania».

L’anno scorso, Frontex – si legge nel rapporto Analisi del rischio diffuso oggi – «ha iniziato a raccogliere dati dettagliati sul genere e sull’età dei migranti irregolari. Quasi uno su cinque di tutti i migranti rilevati lo scorso anno ha affermato di avere meno di 18 anni». Le rotte del Mediterraneo orientale, occidentale e centrale «hanno rappresentato i principali punti di ingresso per i bambini in arrivo».