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Nicaragua: i vescovi non prenderanno parte al Dialogo nazionale. «Laici si assumano direttamente la responsabilità»

I vescovi del Nicaragua non saranno presenti al tavolo del Dialogo nazionale, ripreso nei giorni scorsi. 

Riunitasi in forma straordinaria, la Conferenza episcopale (Cen) ha declinato l’invito a prendere parte al Dialogo come «testimone e accompagnatrice». La richiesta era arrivata sia dal Governo sia dalle forze di opposizione riunite nell’Alianza Cívica por la Justicia y la Democracia, con diversi giorni di ritardo rispetto al primo incontro del Dialogo, al quale aveva preso parte, come gesto di «buona volontà», il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua e presidente della Cen.

I vescovi, nel comunicato diffuso ieri, firmato dal segretario generale, mons. Abelardo Mata Guevara, vescovo di Estelí, ribadiscono quanto già scritto nella precedente nota dello scorso 4 marzo: «In questo momento storico il nostro maggior apporto come pastori di questa Chiesa pellegrina in Nicaragua sarà quello di continuare ad accompagnare il popolo nelle sue sofferenze e dolori, nelle sue speranze e gioie e di elevare le nostre preghiere di intercessione perché il Nicaragua trovi cammini di civiltà e giustizia, per una soluzione pacifica, in vista del bene comune». Inoltre, i vescovi si dicono convinti, con le parole di Giovanni Paolo II, che questa sia «l’ora dei laici«: «Sentiamo che devono essere i laici ad assumersi direttamente la responsabilità di gestire in questo momento le questioni temporali della nazione».

Nel comunicato si legge che la scelta di non prendere parte al negoziato è già stata comunicata alle parti e che i vescovi accompagneranno «come pastori questi momenti cruciali della nostra patria», esercitando «la missione profetica» e dedicandosi alla preghiera e al ministero della Parola.