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Nicaragua: vescovi in processione con il Santissimo bloccano gli attacchi delle forze speciali

Comunque prosegua la battaglia per la libertà e la democrazia del popolo del Nicaragua, quella di ieri, scattata a Masaya, resterà una delle immagini simbolo di quanto sta accadendo in questi mesi: il card. Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, il suo ausiliare, mons. José Silvio Báez, e il nunzio apostolico, mons. Waldemar Stanisław Sommertag, accompagnati da alcuni sacerdoti dell'arcidiocesi di Managua, si fanno largo tra la folla portando in processione il Santissimo. 

Soltanto qualche minuto prima Masaya, culla del folclore nicaraguense, la città simbolo della rivoluzione sandinista e ora simbolo dell’azione popolare contro il governo Ortega, viveva nel panico. Un’altra giornata era iniziata all’insegna degli attacchi delle forze speciali e paramilitari vicine al governo, come accade da giorni. Gli attacchi sono iniziati martedì, dopo che la popolazione si era dichiarata in stato di ribellione, lasciando sulla strada diverse vittime.

Così ieri mattina i vescovi sono saliti su un minibus e sono partiti a sorpresa per Masaya (che dista dalla capitale una trentina di chilometri, verso sudest). Le campane di Masaya, ultimamente pronte a segnalare l’arrivo degli squadroni della morte, stavolta hanno suonato per segnalare l’arrivo dei vescovi, giunti, come ha sottolineato mons. Báez, per «evitare un altro massacro, consolare il nostro popolo e pregare con lui».

La delegazione, dopo la processione con il Santissimo, è riuscita a entrare nella sede della Polizia e a parlare con il comandante Ramón Avellán, accusato dalla popolazione di ordinare gli attacchi e i massacri. Al termine dell’incontro il card. Brenes ha dichiarato al quotidiano indipendente La Prensa: «Abbiamo parlato per più di un’ora con il commissario Avellán, che si è impegnato a far cessare gli attacchi. Il nunzio e il sottoscritto hanno chiesto la liberazione di tutte le persone detenute» in questi giorni. A tal proposito i vescovi hanno consegnato alle autorità un elenco dettagliato. Il capo della Polizia, ha detto sempre il card. Brenes, «si è impegnato a liberarli domattina (venerdì, ndr)».