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Nigeria: uccisi sedici pescatori cristiani. Mons. Ramolo (Goré), vendetta dei Boko Haram

Sedici pescatori cristiani sono stati uccisi e poi decapitati dal gruppo terroristico Boko Haram sulle rive del lago Ciad, nello Stato nigeriano di Borno. 

Il massacro ha avuto luogo lunedì scorso ma la notizia è stata diffusa soltanto ieri, perché l’area del Lago Ciad è priva di ogni tipo di collegamento telefonico e i superstiti hanno dovuto raggiungere Maiduguri, capitale dello stato di Borno, per dare l’allarme. «Le vittime sono tutte originarie del Ciad – spiega monsignor Rosario Pio Ramolo, vescovo di Goré, ad Acs-Aiuto alla Chiesa che Soffre – dove negli ultimi mesi si sono verificati molti attacchi da parte dei fondamentalisti. In Ciad gli attentati si sono moltiplicati causando oltre settanta morti e duecento feriti – ha proseguito mons. Ramolo – con le violenze che si sono verificate soprattutto nella capitale N’Djamena e nelle aree al confine con la Nigeria». Secondo il vescovo di Gorè, l’aumento di questi episodi di violenza sarebbe legato all’intervento del governo ciadiano che ha dichiarato apertamente guerra ai fondamentalisti di Boko Haram. «Questi orribili atti – ha concluso il vescovo – rappresentano un chiaro tentativo di vendetta da parte dei terroristi».