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Papa Francesco: “occorre cambiare i rapporti tra i popoli e dei popoli con la terra”

“L’aria che respiriamo è piena di sostanze tossiche e povera di solidarietà”

“È bello essere qui insieme, portando nel cuore e nel cuore di Roma i volti delle persone di cui ci prendiamo cura. Ed è importante soprattutto pregare e condividere, in modo limpido e accorato, le preoccupazioni per il presente e l’avvenire del nostro mondo”. È il saluto del Papa ai leader religiosi, radunati al Colosseo per l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “In questi giorni tanti credenti sono convenuti, manifestando come la preghiera sia quella forza umile che dona pace e disarma i cuori dall’odio”, ha proseguito Francesco ripercorrendo idealmente la due-giorni romana: “In vari incontri, è stata espressa anche la convinzione che occorre cambiare i rapporti tra i popoli e dei popoli con la terra. Perché qui oggi, insieme, sogniamo popoli fratelli e una terra futura. Lo diciamo avendo alle spalle il Colosseo. Questo anfiteatro, in un lontano passato, fu luogo di brutali divertimenti di massa: combattimenti tra uomini o tra uomini e bestie. Uno spettacolo fratricida, un gioco mortale fatto con la vita di molti”. “Ma anche oggi si assiste alla violenza e alla guerra, al fratello che uccide il fratello quasi fosse un gioco guardato a distanza, indifferenti e convinti che mai ci toccherà”, lo sguardo sull’attualità: “Il dolore degli altri non mette fretta. E nemmeno quello dei caduti, dei migranti, dei bambini intrappolati nelle guerre, privati della spensieratezza di un’infanzia di giochi”.

“Le religioni, coltivando un atteggiamento contemplativo e non predatorio, sono chiamate a porsi in ascolto dei gemiti della madre terra, che subisce violenza”, ha proseguito parlando ancora dell’ambiente. “Il caro fratello, il Patriarca Bartolomeo, qui presente, ci ha aiutato a maturare la consapevolezza che un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio”, l’omaggio del Papa: “Ribadisco quanto la pandemia ci ha mostrato, ovvero che non possiamo restare sempre sani in un mondo malato”. “Negli ultimi tempi tanti si sono malati di dimenticanza, dimenticanza di Dio e dei fratelli”, la denuncia di Francesco: “Ciò ha portato a una corsa sfrenata all’autosufficienza individuale, deragliata in un’avidità insaziabile, di cui la terra che calpestiamo porta le cicatrici, mentre l’aria che respiriamo è piena di sostanze tossiche e povera di solidarietà. Abbiamo così riversato sul creato l’inquinamento del nostro cuore”. “In questo clima deteriorato, consola pensare che le medesime preoccupazioni e lo stesso impegno stiano maturando e diventando patrimonio comune di tante religioni”, ha osservato il Papa, secondo il quale “la preghiera e l’azione possono riorientare il corso della storia. Coraggio! Abbiamo davanti agli occhi una visione, che è la stessa di tanti giovani e uomini di buona volontà: la terra come casa comune, abitata da popoli fratelli. Sì, sogniamo religioni sorelle e popoli fratelli! Religioni sorelle, che aiutino popoli a essere fratelli in pace, custodi riconciliati della casa comune del creato”.