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Parlamento Ue: Sassoli riceve fratel Biagio. «Attraversa a piedi l’Europa predicando solidarietà, rispetto ed eguaglianza»

Fratel Biagio Conte, missionario laico palermitano, fondatore di «Missione di speranza e carità», che assiste centinaia di poveri e senzatetto a Palermo e che sta percorrendo a piedi l'Europa, ha consegnato al presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, un «messaggio» per chiedere più solidarietà, rispetto e uguaglianza.

Fratel Biagio Conte

(Strasburgo) «Carissime autorità, e noi tutti insieme: dobbiamo impegnarci per rafforzare sempre più l’Unione europea soprattutto nella solidarietà, nell’ospitalità e nell’accoglienza. Una giusta e stabile società non può lasciare indietro i più deboli; è nostro dovere soccorrere chi si trova in difficoltà. Attenzione! Ogni autorità e ogni cittadino ha il dovere di soccorrere e di aiutare il suo prossimo». Sono parole vergate a mano su una lettera consegnata da fratel Biagio Conte al presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, e ad alcuni eurodeputati di diversi partiti, nella giornata di apertura della sessione plenaria a Strasburgo (16-19 settembre).

Fratel Biagio, missionario laico palermitano, fondatore di «Missione di speranza e carità», che assiste centinaia di poveri e senzatetto a Palermo, ha incontrato anche il Sir. «Credo nelle istituzioni politiche, credo nell’impegno civile. Sin da giovane speravo che l’Europa decollasse, oggi la vedo realizzata, pur tra tante difficoltà. E ora – spiega – spero nell’unione mondiale». Nel suo passaggio a Strasburgo Conte ha incontrato le autorità, ha visitato alcune chiese, in altre non gli è stato concesso di entrare a causa dell’abbigliamento non proprio «ortodosso». Ma lui non se ne preoccupa. «Se mi aprono la porta entro, sennò dormo sul sagrato». E per la cena? «Se mi si offre un po’ di pane, mangio. Sennò pazienza, mangerò domani».

Il presidente Sassoli dopo averlo incontrato, ha affermato: «Da quattro anni fratel Biagio Conte attraversa a piedi l’Europa predicando solidarietà, rispetto ed eguaglianza. L’ho ricevuto volentieri a Strasburgo. Ognuno ha una propria specifica missione, ma abbiamo tutti anche una missione comune: costruire un mondo migliore». Dopo la tappa a Strasburgo? «Partirò per Lussemburgo – ci spiega fratel Biagio -. Poi, verso metà ottobre arriverò anche a Bruxelles. Se Dio vuole…».

Nel «Messaggio urgente all’Unione europea e al mondo intero», consegnato ieri pomeriggio al presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, fratel Biagio Conte scrive: «Pace e speranza a voi tutte autorità, eletti e responsabili di questo Parlamento europeo chiamati a svolgere un prezioso operato per il benessere della società e per i tanti bisogni dei cittadini. Portate avanti questo impegno con coerenza nella pace, nella verità e nella giustizia, siete chiamati a costruire un mondo migliore per il benessere di tutta l’umanità». Aggiunge: «Ogni uomo e donna è da rispettare, ha diritto di mangiare, a una casa, a un lavoro; vale per ogni emarginato, emigrante, immigrato, profugo. Dobbiamo comprendere che tutti loro sono frutto e parte di questa società, per questo è nostro dovere soccorrerli, aiutarli e rialzarli dalle loro sofferenze. Stiamo molto attenti perché una società che lascia indietro i più deboli non può essere una giusta e corretta società, prima o poi rischia la destabilizzazione, la crisi, il crollo». «È nostro dovere aiutare ogni essere umano senza fare distinzioni di colore, di nazione, di religione, di chi crede e di chi non crede».

Fratel Biagio aggiunge: «Attenzione, l’indifferenza emargina, uccide. Chiudere la porta produce maggiore povertà, disagio, violenza, destabilizzazione, ingiustizie e guerre. Invece L’accoglienza è integrazione, senza accoglienza non può esserci integrazione. La vera integrazione inizia dal sentirsi accolto ed amato». «Apriamo al più presto il nostro cuore a ogni persona umana, è tempo di ricostruire e di non calpestare più la verità, la vita, l’ambiente, i veri diritti umani, i veri valori, la vera pace e la vera speranza». Infine: «Carissima e amata Unione europea, ricordiamoci che la storia ci insegna che siamo frutto di tanti popoli; non possiamo permettere che vinca il male, l’ingiustizia ma rispondiamo al male con il bene, mettendo in pratica al più presto la solidarietà nell’ospitalità. Il Buon Dio benedica il vostro operato».