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Regno Unito: domani urne aperte. Nei sondaggi Johnson in vantaggio su Corbyn

Per le elezioni generali più importanti dal dopoguerra, quelle che potrebbero decidere il futuro geopolitico della Gran Bretagna anche in relazione all'Europa, si voterà giovedì 12 dicembre dalle 7 (ora locale, le 8 in Italia) alle 22 (le 23 in Italia).

Hanno diritto al voto i cittadini britannici, quelli dei 53 Paesi del Commonwealth e anche i cittadini della Repubblica d’Irlanda, purché siano residenti nel Regno Unito e abbiano almeno diciotto anni. Si sono registrati a votare circa 46 milioni di cittadini che sceglieranno i 650 parlamentari della Camera dei Comuni tra 3.322 candidati. Il primo exit poll e il più significativo sarà alle 22 (le 23 in Italia) quando agli elettori, appena usciti dalle urne, verrà chiesto di replicare la scheda appena completata. Se Boris Johnson dovesse conquistare una maggioranza significativa in parlamento il risultato sarà certo già alle prime ore del mattino di venerdì 13 dicembre. Se, invece, laburisti e conservatori saranno testa a testa bisognerà aspettare la fine dello scrutinio, in mattinata. In lizza vi sono una ventina di partiti, ma per gli indipendentisti della Scozia (Snp) o del Galles (Plaid Cymru) si può votare soltanto in queste due regioni del Regno Unito e lo stesso avviene per le formazioni nordirlandesi come il partito protestante Democratic Unionist Party e lo Sinn Fein, che rappresenta l’Ira. Dopo Tories e Labour le formazioni più importanti sono i Liberaldemocratici, a favore di un secondo referendum sull’appartenenza della Gran Bretagna alla Ue, e i Verdi.

Viene dal linguaggio del rugby «scrum, scrumble», «mischia», la parola utilizzata questa mattina dal sito del quotidiano progressista Guardian per raccontare la corsa all’ultimo voto cominciata oggi, ultimo giorno di campagna elettorale per il premier uscente Boris Johnson e il suo rivale Jeremy Corbyn. La maggior parte dei siti e dei quotidiani riprendono un nuovo sondaggio, commissionato dal Times a YouGov, che suggerisce che Johnson avrà una maggioranza di 28 parlamentari rispetto a Corbyn, inferiore a quella prevista fino ad oggi. Un «hung parliament», inoltre, ovvero un «parlamento appeso», dove nessun partito ha la maggioranza, è ancora possibile. Il sito del Telegraph, quotidiano portavoce del partito conservatore, apre con un’intervista a Johnson, che promette di fare il duro con i criminali pericolosi. «BoJo needs you», «BoJo ha bisogno di te», gli fa eco il vendutissimo Sun, sempre a favore dei Tories. Un durissimo attacco al premier uscente arriva dal tabloid Daily Mirror che intervista il padre di Jack Merritt, ucciso durante l’attacco a London Bridge, due settimane fa. «Il premier ha usato mio figlio come un’opportunità politica», dice il genitore, facendo riferimento al fatto che Johnson, a poche ore dalla morte, ha chiesto che vengano allungati i tempi di detenzione per i responsabili di atti di terrorismo.