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Regno Unito: donna costretta dal giudice ad abortire. Mons. Sherrington, tragedia e prevaricazione

«Questa è una decisione triste e dolorosa per tutta la famiglia». È il commento del vescovo cattolico inglese John Sherrington, ausiliare di Westminster, in risposta alla decisione di un tribunale del Regno Unito di ordinare a una donna di abortire.

Il vescovo ha preso la parola sul sito della Conferenza episcopale: «Ogni aborto è una tragedia», ha dichiarato, in questo caso è «ancora più grave» perché la Corte ordina un aborto a «una madre, che ha vent’anni e ha una disabilità di apprendimento moderatamente grave, ma che desidera tenere il suo bambino alla 22ª settimana di gravidanza». Il vescovo riferisce che il desiderio della madre di tenere il bambino «è appoggiato dal suo assistente sociale e dal suo team legale». «Costringere una donna ad abortire contro la sua volontà, e quella della sua famiglia, viola i suoi diritti, per non parlare del diritto del suo bambino non nato alla vita in una famiglia che si è impegnata a prendersi cura di lui», scrive ancora il vescovo.

«In una società libera come la nostra c’è un delicato equilibrio tra i diritti dell’individuo e i poteri dello Stato», osserva mons. Sherrington. Inoltre questo caso, «per il quale non sono disponibili tutte le informazioni, solleva seri interrogativi sul significato del ‘migliore interesse’ quando un paziente manca di capacità mentale ed è soggetto alla decisione della corte contro la sua volontà».