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SIRIA: CARD. TURKSON (GIUSTIZIA E PACE), «VIE DIPLOMATICHE PER EVITARE GUERRA»

«Proteggere la popolazione è il primo dovere di un governo. Prego affinché il governo siriano ascolti l’inviato speciale dell’Onu Kofi Annan, che sta lavorando molto per cercare di portare la pace in Siria. Non possiamo rischiare di nuovo un’altra guerra internazionale come in Libia». Lo ha detto oggi al Sir il card. Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, a margine della conferenza stampa che ha concluso il simposio «Nuove sfide per i cattolici costruttori di pace», organizzato nella sede del dicastero vaticano insieme a Caritas internationalis, al Catholic Peacebuilding Network e al Kroc institute for international peace studies of University of Notre Dame (Usa). Il card. Turkson ha fatto riferimento al dolore del Papa per la recente strage di Hula, in cui hanno perso la vita 180 persone, tra cui molti bambini. «Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un’altra guerra internazionale, ha sottolineato il cardinale ghanese, connazionale di Kofi Annan. E poi, riferendosi all’espulsione degli ambasciatori siriani da alcuni Paesi occidentali: «Questo non è il momento di tagliare i legami diplomatici. Chi lavora nelle attività di mediazione conosce il grande valore di mantenere vivo il legame, altrimenti come si fa a mandare un messaggio forte al governo?». «Credo sia buono mantenere i legami – ribadisce il card. Turkson – per incoraggiare il governo siriano a rispettare il punto di vista della comunità internazionale. Dobbiamo trovare una via diplomatica per la pace, perché le bombe, in tutte le guerre, uccidono indiscriminatamente militari e civili. Prego perché Kofi Annan riesca nei suoi tentativi di mediazione». Il simposio, che ha riunito in Vaticano una cinquantina di personalità da diversi Paesi del mondo coinvolti in azioni di pace (Nigeria, Sri Lanka, Uganda, Somalia, R.D.Congo, Colombia, Myanmar, Uganda, Filippine, ecc.) s’inserisce nelle iniziative per il 50mo anniversario dell’enciclica di Giovanni XXIII «Pacem in terris», che ci celebrerà nel 2013. «Scopo dell’incontro – ha precisato il card. Turkson – è stata la condivisione di metodi per contrastare la violenza, riconciliare i gruppi e costruire la pace, anche attraverso il dialogo interreligioso». Michel Roy, segretario generale di Caritas internationalis, ha sottolineato «l’importanza di agire insieme a livello internazionale. Oggi più che in passato è necessario che tutte le componenti della Chiesa lavorino uniti per promuovere la pace, che non deve essere imposta dall’alto ma nascere dalla base». (Sir)