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Siria: Consiglio mondiale Chiese (Wcc), «non può esserci alcuna soluzione militare»

«Non può esserci alcuna soluzione militare al conflitto in Siria. Una pace giusta e sostenibile per tutti i siriani può essere determinata solo con una soluzione politica». È la posizione del Consiglio mondiale delle Chiese, espressa in una dichiarazione firmata dal suo segretario generale Olav Fykse Tveit, in cui si deplora che «atrocità siano ancora perpetrate contro i civili».

«Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha ripetutamente omesso di adottare misure sufficientemente forti e coerenti per porre fine a queste atrocità, per attuare un cessate-il-fuoco duraturo, per garantire il rispetto del diritto internazionale e identificare le responsabilità di tutti coloro che hanno commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui l’uso di armi chimiche», denuncia Tveit. La richiesta delle Chiese è per «un cessate-il-fuoco immediato, un accesso incondizionato per gli aiuti umanitari in tutte le regioni della Siria, l’impegno di tutte le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale e a cercare la pace attraverso il dialogo e un processo politico».

In particolare si sostiene la ripresa del processo di pace di Ginevra guidato dall’Onu. Nella dichiarazione si attribuisce anche un ruolo importante alle Chiese che sono in Siria e nella regione per «la guarigione delle memorie ferite e per riunire tutti i siriani in una narrazione comune, per preservare la ricca diversità della Siria e il ripristino della coesione sociale».