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Siria: Gregorios III (Patriarca), «Ribelli stranieri distruggono il Paese»

In un'intervista rilasciata all'Agenzia Sir Gregorios III Laham, Patriarca melchita di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme fa il punto sui negoziati di Ginevra e sulla situazione del suo Paese.

A salvare la Siria? «La lunga storia fatta di convivenza pacifica dei suoi abitanti», di ogni etnia e fede. Ginevra 2? Dopo tre anni di guerra il fatto che regime e opposizione si siano in qualche modo parlati è positivo. Il problema oggi è rappresentato dai miliziani integralisti stranieri, che con le armi stanno distruggendo il Paese «seminando divisione», e dagli interessi particolari delle grandi potenze internazionali. A parlare, dalla sua residenza di Damasco, è Gregorios III Laham, Patriarca melchita di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme, che al Sir saluta con soddisfazione la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di sabato scorso, che esige pieno accesso umanitario alla popolazione siriana e ribadisce l’urgenza di portare aiuti alla gente in difficoltà.

Chi ostacola l’azione umanitaria, dichiara il patriarca, «sono le milizie armate ribelli, composte da combattenti stranieri, non controllabili dall’opposizione. Quest’ultima è aperta a far passare gli aiuti. Come Chiesa cerchiamo di aiutare quanto più gente possibile, senza distinzione alcuna». Su Ginevra 2, e le attese andate perdute, Gregorios III definisce «positivo» il fatto che si siano tenuti dei colloqui negoziali, «anche se le due parti si sono parlate solo indirettamente» ma «non deve essere risparmiato nessuno sforzo per compiere anche un minimo passo in avanti. Ginevra 2 è stata percepita positivamente dalla gente siriana che mantiene la speranza in un dialogo possibile». Soddisfazione anche per la Risoluzione Onu del 22 febbraio che esige pieno accesso umanitario alla popolazione siriana. Nell’intervista il patriarca denuncia anche gli attacchi ai cristiani da parte dei gruppi ribelli fondamentalisti: «Ad oggi le chiese, i luoghi di culto e i santuari cristiani colpiti, danneggiati o profanati, sono 91».