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Siria, attentato Damasco: Gregorios III, «Atto barbaro, basta fornire armi»

«Un atto barbaro commesso da banditi e criminali senza scrupoli e rivolto verso gente innocente». Forte e dura è la condanna dell'attentato suicida, avvenuto oggi pomeriggio nelle vicinanze della cattedrale greco-ortodossa di Bab Tuma (sede della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia), nel centro storico di Damasco, di Gregorios III Laham, patriarca cattolico di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti.

Il bilancio parla di almeno tre morti e diversi feriti. «Si tratta di gruppi e persone non controllabili dall’opposizione che sembra non esserci più – dichiara al Sir il patriarca -, ci sono alcuni Stati che vogliono armare queste bande criminali e questo è molto grave». La Siria è un Paese sprofondato nel caos in preda a rapimenti e violenze di ogni genere.

«Sono sessanta giorni che due nostri confratelli vescovi, quello siro-ortodosso di Aleppo, Youhanna Ibrahim, e quello greco-ortodosso di Aleppo e Iskanderun, Boulos al-Yazij, sono nelle mani dei rapitori e non abbiamo notizie. Non sono gli unici, ricordo anche due sacerdoti e moltissime altre persone. Chiediamo alla comunità internazionale d’impegnarsi per il loro rilascio». Ma l’appello di Gregorios III non si ferma qui: «Diciamo al mondo: basta fornire armi ai criminali e andiamo a Ginevra per aiutare i siriani a fare la pace. Abbiamo una grande tradizione di convivenza e di dialogo e abbiamo le capacità per poterlo fare. Aiutateci a fare la pace non la guerra. I combattenti contro il regime di Assad non sono siriani ma vengono da fuori. Queste efferatezze non appartengono alla nostra tradizione di rispetto e tolleranza».