Mondo

Terremoto in Iran: mons. Bedini (Teheran), «Caritas pronta a intervenire»

«Dalle notizie in nostro possesso nella parte iraniana non si registrano morti, ma solo qualche ferito leggero. Per sapere se ci sarà bisogno di intervenire come Caritas occorrerà attendere le decisioni delle autorità che devono coordinare i soccorsi». Lo ha dichiarato al SIR monsignor Ignazio Bedini, vescovo di Ispahan dei Latini, Tehran, commentando il terremoto che ha colpito il sudest dell'Iran e il sud ovest del Pakistan.

«Se la Mezzaluna rossa, che è già impegnata negli aiuti alle persone colpite, dovesse aver bisogno di aiuto, allora verremo informati» afferma il presule che aggiunge che «per ora non abbiamo ricevuto nessuna richiesta in tal senso». «La zona colpita – rimarca mons. Bedini – è desertica, le strutture abitative sono in gran parte tende e fortunatamente non ci sono vittime. Quindi non resta che aspettare. La nostra Caritas per il momento continua il suo lavoro nella zona di Bam, devastata dal terremoto del 2003».

Conferme alle parole di mons. Bedini sono arrivate da Laurence Banapour, Segretaria Generale di Caritas Iran, in una dichiarazione rilasciata a Fides: «il Ministero ha detto che i danni sono lievi, una sola vittima e 12 feriti. La zona colpita, infatti, non è densamente popolata e vi sono pochi villaggi sparsi nel territorio. Per ora la situazione è sotto controllo e hanno chiesto alle organizzazioni umanitarie, come Caritas e Croce Rossa, di attendere. Nell’area non vi sono comunità cristiane».

«Caritas internationalis ha mandato una nota interna di pre-allarme a tutte le Caritas del mondo dicendo che la situazione è grave, con l’invito a raccogliere fondi, perché quasi sicuramente ci sarà da lavorare intensamente. Tra qualche settimana si cominceranno a prendere i primi accordi formali e quindi prevedo tempi lunghi per la ricostruzione di case, strutture, scuole, ospedali». Così Paolo Beccegato, responsabile area internazionale di Caritas italiana, racconta in un’intervista al Sir come si sta muovendo la rete internazionale delle Caritas per gli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto in Iran e Pakistan. «In questi Paesi – precisa – le Caritas di solito non intervengono negli aiuti di emergenza ma con interventi di riabilitazione e ricostruzione». «Caritas Pakistan e Caritas Iran stanno sentendo le autorità – dice -. Ma lì non ci sono Caritas parrocchiali né comunità cristiane che possono dare informazioni dirette. In questi primi giorni è difficilissimo sapere cosa faremo, anche perché l’epicentro del terremoto in Iran è in una zona sperduta. La magnitudo del terremoto è molto alta e la zona colpita è vasta. Sono crollate migliaia di case. Ci sarà un impegno di ricostruzione significativo che coinvolgerà Iran e Pakistan».