Mondo

Turchia, Parlamento Ue: «Stop a violenze, aprire dialogo»

Unire, conciliare, pacificare: è quanto chiede l'Europarlamento al primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, con una risoluzione votata in sessione plenaria, nella quale si dichiara «preoccupazione per l'uso sproporzionato ed eccessivo della forza da parte della polizia turca in reazione alle proteste pacifiche e legittime al Gezi Park di Istanbul».

I deputati mettono in guardia le autorità turche (occorre ricordare che la Turchia è un Paese candidato all’Unione europea ed è tenuto a rispettarne i valori della democrazia, dello stato di diritto e le libertà e i diritti fondamentali) rispetto «all’uso di misure severe contro i manifestanti pacifici». Gli eurodeputati chiedono che i responsabili delle azioni violente della polizia «siano assicurati alla giustizia», il rilascio dei manifestanti pacifici e un risarcimento adeguato per le vittime delle violenze. L’emiciclo di Strasburgo invita il governo a comprendere le ragioni di una parte della popolazione e di aprire un dialogo con la società civile.

«L’organizzazione di manifestazioni legittime e pacifiche dimostra la vitalità della società civile turca», ma la Turchia deve «migliorare ulteriormente le sue istituzioni democratiche, lo Stato di diritto e il rispetto delle libertà fondamentali». Il testo approvato dall’Assemblea Ue invita quindi al necessario rispetto della libertà di espressione e dei mass media. Nella stessa seduta, gli eurodeputati hanno votato un testo che chiede la protezione della libertà di stampa e degli operatori della comunicazione su scala mondiale. Un’ulteriore risoluzione indica la necessità di una maggiore protezione della libertà di religione e di opinione nei Paesi terzi, accordando a tale diritti fondamentali un posto centrale nei rapporti di politica estera e di cooperazione internazionale.