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Ucraina: Papa, martedì 25 ottobre la preghiera con Chiese e comunità cristiane e altre religioni

All’Angelus, “La preghiera è la forza della pace”. Poi parla dell’Etiopia: “la violenza non risolve le discordie, ma soltanto ne accresce le tragiche conseguenze”.  Addolorato per le inondazioni in Africa

“Dopodomani, martedì 25 ottobre, mi recherò al Colosseo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo, insieme ai rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane e delle Religioni mondiali, riuniti a Roma per l’incontro “Il grido della pace”. Vi invito ad unirvi spiritualmente a questa grande invocazione a Dio: la preghiera è la forza della pace”. Lo ha detto subito dopo la recita dell’Angelus Papa Francesco: “Preghiamo, continuiamo a pregare per l’Ucraina così martoriata”.

“Con trepidazione seguo la persistente situazione di conflitto in Etiopia. Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza non risolve le discordie, ma soltanto ne accresce le tragiche conseguenze. Faccio appello a quanti hanno responsabilità politiche, affinché cessino le sofferenze della popolazione inerme e si trovino soluzioni eque per una pace duratura in tutto il Paese”, ha aggiunto il Pontefice. “Possano gli sforzi delle parti per il dialogo e la ricerca del bene comune condurre a un concreto percorso di riconciliazione. Non manchino ai fratelli e alle sorelle etiopi, così duramente provati, la nostra preghiera, la nostra solidarietà e i necessari aiuti umanitari”, ha proseguito.

Papa Francesco ha quindi ricordato la situazione quindi: “Sono addolorato per le inondazioni che stanno colpendo vari Paesi dell’Africa e che hanno provocato morte e distruzione. Prego per le vittime e sono vicino ai milioni di sfollati, ed auspico un maggiore impegno comune per prevenire queste calamità”.