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Ucraina: appello Chiese e comunità religiose a unità del Paese

Un forte appello all'unità del Paese, a non lasciarsi prendere dalle emozioni e a contrastare ogni tentativo di dividere l'Ucraina proveniente soprattutto dall'esterno. A lanciarlo oggi è il Consiglio delle Chiese e delle organizzazioni religiose dell'Ucraina.

I rappresentanti religiosi continuano a scegliere la via dell’unità ecumenica per parlare al loro popolo, per scongiurare ogni rischio di secessione. E a firmare l’appello ci sono oltre alla Chiesa cattolica ucraina di rito latino e bizantino anche la Chiesa ortodossa di Kiev e la Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca. Segno che anche dal punto di vista religioso, gli ucraini parlano all’unisono. Ieri i membri del Consiglio hanno incontrato il presidente del Parlamento e il presidente dell’Ucraina ad interim Aleksandr Turchynov. Un incontro che si è svolto proprio mentre nella parte orientale del Paese giungevano notizie sempre più preoccupanti con scontri a fuoco e blitz della polizia a Sinferopoli, capitale della Crimea. Nella dichiarazione le Chiese danno il loro «pieno sostegno al governo legittimo dell’Ucraina». Il 22 febbraio avevano già lanciato un appello all’unità del Paese definendo la separazione dell’Ucraina «un peccato davanti a Dio e davanti alle future generazioni del nostro popolo».

Ora alla luce dello scenario politico di Crimea, la condanna suona più forte: «Condanniamo la provocazione degli scontri e delle ostilità tra le persone delle diverse regioni d’Ucraina, dei rappresentanti di diverse minoranze etniche e religiose e sollecitiamo le autorità ad astenersi da qualsiasi iniziativa che potrebbe essere interpretata come diretta a dividere il popolo ucraino secondo religione, lingua, nazione, regione o qualsiasi altro motivo. Nei momenti di dura prova dobbiamo salvare uno Stato ucraino unitario e prevenire tutti i possibili tentativi di separazione. Facciamo appello a tutti di non cedere alle provocazioni e di non supportare vari slogan contro l’integrità territoriale dell’Ucraina». In questa difficile fase di transizione, le Chiese e le organizzazioni religiose assicurano di voler fare tutto il possibile per assicurare «la pace religiosa in Ucraina»: «La nostra grande famiglia deve essere unita nella sua diversità. In uno Stato libero ognuno ha diritto alla libertà di espressione nei confronti delle proprie credenze religiose e non interferisce nella libera professione di altre credenze. Lo Stato dovrebbe essere garante della libertà religiosa e noi, da parte nostra, siamo pronti ad aiutare il Paese nella realizzazione di questa importante funzione costituzionale».