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Ucraina: arcivescovo maggiore Shevchuk, “è una guerra contro la popolazione, più vittime tra i civili che i militari”

“Oggi possiamo constatare che questa guerra diventa principalmente la guerra contro la popolazione civile. Persino stando ai dati ufficiali, in questi giorni sono morti più civili – donne, bambini – che i militari. Piangiamo i figli dell’Ucraina, vittime innocenti di questa guerra”. È la denuncia dell’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina, lanciata nel video-messaggio diffuso oggi. 

“In questi giorni – dice l’arcivescovo -, parlando con molte persone, con i rifugiati, con le donne e i bambini, vedo nei loro occhi il desiderio di tornare a casa. Mi dicono proprio così: vogliamo tornare a casa! Vogliamo ricostruire le nostre case, non vogliamo abbandonare la propria terra. Ad oggi più di due milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina ma i figli dell’Ucraina vogliono vivere nella propria terra, terra di pace”. “Oggi, con amore cristiano, abbracciamo tutti quanti sono costretti a lasciare le loro case. Preghiamo per quelli che si sono trovati nelle città assediate”. Un pensiero particolare va alla città di Slavutych che si trova nelle strette vicinanze della zona di Chernobyl. “Il loro territorio è stato tagliato dalle fonti di energia, c’è un serio pericolo che a causa del reattore di Chernobyl si diffonda una nuova ondata di radiazioni. Ma lì, un nostro sacerdote con sua moglie, in pieno assedio, rimane al servizio del proprio popolo, sta con la sua gente”. Il video messaggio si conclude con un invito: “Le nostre forze armate combattono, ma noi, cittadini ucraini, dobbiamo rafforzare le nostre strutture statali, ognuno secondo le proprie possibilità”, dice l’arcivescovo. “L’Ucraina deve continuare a lavorare e vivere, per poter resistere a questa guerra”.