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Ue: Tusk (Consiglio), «Grecia, serve soluzione tecnica. Ucraina, dalle parole ai fatti»

(Sir Europa - Bruxelles) - «Lavorare su una valutazione tecnica prima dell'Eurogruppo che si riunirà lunedì prossimo»: Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, archiviato il summit informale conclusosi nella notte a Bruxelles, guarda già alle prossime tappe per trovare una soluzione di lungo respiro alla situazione greca.

Durante il vertice di ieri sono state ribadite reciproche disponibilità alla collaborazione fra Atene e il «terzetto» Commissione-Bce-Fmi. Al premier greco Tsipras è bastato di fatto aggirare la parola «troika» per giungere a miti consigli e rimettersi al tavolo delle trattative e così continuare a sperare negli aiuti finanziari europei. Tusk tracciando un bilancio del summit di ieri ricorda che il presidente ucraino Petro Poroshenko «ci ha illustrato la terribile situazione nel suo Paese a seguito dell’aggressione russa». Lo stesso Poroshenko ha presentato le linee di fondo degli accordi «Minsk 2» per il cessate il fuoco e una tregua negoziale tra Kiev e Mosca, che possa comprendere anche una definizione costituzionale di una maggiore autonomia amministrativa della regione orientale del Donbass.

Anche Angela Merkel e François Hollande hanno parlato al Consiglio europeo informale degli accordi raggiunti la notte precedente, ma Tusk resta molto prudente: «Ora dobbiamo verificare che le parole messe sulla carta diventino fatti reali. Il cessate il fuoco deve essere rispettato. Occorre una vera e propria de-escalation del conflitto. E questo non riguarda solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, perché è in gioco l’ordine geopolitico complessivo dell’Europa dopo il 1989».

In caso la tregua non sia rispettata, Donald Tusk ricorda che l’Ue è pronta «ad adottare nuove misure» verso Mosca, ovvero altre e più pesanti sanzioni. Infine sulla lotta al terrorismo: «Noi cooperiamo insieme per affrontare questa minaccia, senza reazioni eccessive, ma determinati. Abbiamo concordato nuove priorità nella lotta contro il terrorismo. Ciò che serve maggiormente è un accordo sullo scambio dei dati dei passeggeri nell’Unione europea» (il cosiddetto Pnr).