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«Uno di noi», iniziativa cittadini per la vita: raccolta firme in tutta Europa

«Ci siamo mobilitati solo a marzo in Francia» per l'iniziativa «Uno di noi», «perché nel nostro Paese dovevamo affrontare altre tematiche urgenti, fra cui l'iter della legge Taubira» sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, per la quale è attesa una nuova manifestazione popolare a Parigi il 24 marzo. «Ma d'ora in avanti ci concentreremo sulla raccolta di firme. Per ora ne abbiamo ottenute 4mila, in pochi giorni».

Caroline Roux è la responsabile nazionale per la Francia dell’Iniziativa dei cittadini «One of us», intesa a proporre alla Commissione Ue una tutela giuridica dell’embrione nelle attività di competenza comunitaria, soprattutto nei settori della ricerca, della tutela della salute e della cooperazione internazionale. Roux ha partecipato nei giorni scorsi alla «Settimana per la vita» svoltasi a Bruxelles, e ora, tornata a casa, riparte l’impegno sul territorio. Lo stesso vale per Matthieu Bruynseels, responsabile nazionale per il Belgio: «La raccolta firme procede, anche se per noi l’impegno si complica, dovendo tradurre tutto il materiale e anche il sito internet in francese e in fiammingo. Stiamo anche cercando di avviare – spiega – una collaborazione con le università cattoliche del Paese, così da avere materiali di qualità a sostegno dell’iniziativa». A Bruxelles il 24 marzo si terrà una «Marcia per la vita».

L’incontro europeo di «Uno di noi», svoltosi il 19 e 20 marzo, ha visto ripartire da Bruxelles i responsabili nazionali particolarmente motivati. Manfred Libner, tedesco, spiega: «Per ora siamo a 10mila firma, 7mila delle quali on line. Abbiamo l’impressione che la gente ne voglia sapere di più, voglia conoscere gli elementi fondamentali dell’iniziativa dei cittadini. Ci pare che alcuni media intendano però etichettarci come conservatori, ma questo certo non scoraggia il nostro impegno a favore della difesa della vita». In Irlanda la legislazione vieta l’interruzione di gravidanza: John Brown, responsabile nazionale, lo ricorda e sostiene che «avvertiamo pressioni internazionali affinché anche da noi passi una legge abortista. Ma chiediamo al nostro governo di resistere. Vogliamo mantenere il nostro atteggiamento pro-life».

Dalla Lituania Vytautas Kersanskas chiarisce che le sottoscrizioni hanno raggiunto quota 6mila su carta e 700 on line: nel Paese baltico si preferisce una mobilitazione nelle piazze. «All’inizio ci sono stati dei problemi tecnici per il deposito delle firme mediante il sito internet»; problemi che denunciano anche i responsabili di altri Stati. «Ora però la questione è superata. La Conferenza episcopale ci appoggia e ci permette di raccogliere le firme anche nelle chiese. E stiamo pensando a un prossimo grane evento pubblico».  (Sir Europa – Bruxelles)