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Usa: da domani la deportazione di massa di immigrati privi di documenti dalle maggiori città

(da New York) Comincerà domani la deportazione di massa di immigrati privi di documenti dalle maggiori città degli Stati Uniti. Lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa il presidente Donald Trump spiegando che sarà «una grande operazione congiunta che riporterà la gente nei loro Paesi e caccerà i criminali, li arresterà e li condurrà nelle prigioni dei Paesi da cui sono arrivati».

Il piano stavolta non è segreto. In giugno il Dipartimento per l’immigrazione aveva pianificato un’operazione simile, ma i media avevano intercettato alcune indiscrezioni e l’intervento era rimasto una semplice minaccia senza azioni conseguenti. Il Dipartimento per la sicurezza, stavolta, ha rinunciato a una prova di forza spettacolare da iniziare allo stesso momento in tutte le comunità interessate dall’intervento, ma ha preferito dilazionare i raid che lo scorso mese avevano messo in allarme gli immigrati e avevano innalzato il livello di rischio anche per gli stessi agenti coinvolti nell’operazione e per i centri di detenzione familiare, i cui spazi sono comunque limitati e non potrebbero accogliere i numeri desiderati dal presidente. Ed è infatti probabile che molti degli arrestati avranno un braccialetto elettronico di monitoraggio e non una cella. Le autorità federali per l’immigrazione hanno dichiarato che daranno priorità all’arresto dei migranti privi di documenti e che rappresentano una minaccia per la «sicurezza nazionale, la sicurezza pubblica e la sicurezza delle frontiere». I primi numeri parlano di 2mila persone interessate e tra loro non dovrebbero esserci famiglie, anche se gli agenti chiederanno documenti ai familiari presenti al momento dell’arresto.

L’associazione nazionale degli avvocati per l’immigrazione, circa 17mila legali, ha inviato mail alle famiglie che assistono per metterli in guardia e lo stesso a New York, dove un gruppo di avvocati ha chiesto un’ingiunzione del tribunale per bloccare le incursioni, anche perché tanti dei migranti non si sono presentati in corte per problemi burocratici interni alla stessa agenzia delle migrazioni. New York assieme a Miami, Atlanta, Chicago, Baltimora, Denver, Houston, Los Angeles, New Orleans e San Francisco saranno le città prese di mira.

I media stanno pubblicando un decalogo per i migranti, spiegando al primo punto di non aprire la porta ad agenti che non mostrino un mandato di arresto. E lo stesso ha fatto il governatore della California con una serie di tweet. Il sindaco di Chicago, che da settimane ha a che fare con cittadini che vivono nella paura e che hanno rinunciato ad andare al lavoro e a frequentare la scuola, ha vietato agli agenti dell’immigrazione l’accesso ai documenti digitali del Dipartimento di polizia della città, e ha affermato che la polizia non parteciperà alle operazioni.

Il presidente Trump, che considera l’intervento «una prova di patriottismo», ha contestato la decisione dei sindaci della cosidette «sanctuary cities – le città santuario» dove i diritti di protezione dei migranti sono garantiti, e ha ribadito che il target saranno soprattutto criminali. Mark Morgan, responsabile per le dogane e la protezione delle frontiere ha spiegato che l’applicazione di queste norme dovrebbe servire come deterrente per tutte le famiglie che si mettono in viaggio da altri Paesi «mettendo a rischio la propria vita e la propria libertà».