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Usa: vescovi contro politica Trump su rifugiati e immigrati, «accogliere è una pietra miliare della nostra storia»

(da New York) Si dicono rattristati e preoccupati i vescovi statunitensi dopo le ultime decisioni del presidente Trump in merito ai rifugiati e all'accesso alle politiche di assistenza per gli immigrati legali presenti sul territorio Usa.

L’amministrazione Trump ha pubblicato negli scorsi giorni il documento che stabilisce il numero di rifugiati ammessi negli Stati Uniti per il 2019: 30mila. Si tratta della cifra più bassa proposta negli ultimi 38 anni, da quando cioè il programma di reisedimento per persone fuggite alle guerre e alle persecuzioni è stato inaugurato. Il tetto annuo stabilito negli scorsi anni era di 98mila e la decisione di queste settimane lo ha ridotto di oltre due terzi, senza che sia stata avviata una formale e obbligatoria consultazione con il Congresso. Il vescovo Joe S. Vasquez, presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale, ha denunciato l’ambiguità del procedimento e ha proposto all’amministrazione di lavorare insieme per comprendere più da vicino le situazioni di chi è costretto a fuggire a causa delle persecuzioni, soprattutto i bambini e le minoranze religiose.

«Possiamo e dobbiamo fare di più», ha ribadito Vasquez: «Il reinsediamento nel nostro Paese è un modo per vivere la chiamata del Vangelo ad accogliere persone e famiglie senza opzioni praticabili per rimanere dove sono o tornare a casa». Il vescovo esprime dolore e inquietudine per una norma che lascerà nel pericolo moltissime persone «e taglierà un sistema di protezione, in un momento di bisogno umanitario globale senza precedenti, contraddice chi siamo come nazione. Siamo stati benedetti con vaste risorse che ci rendono capaci di accogliere in sicurezza coloro che fuggono da un pericolo, dalla violenza, dalla tortura o dalle persecuzioni religiose. Accogliere è una pietra miliare della nostra storia e chiudere le porte a chi cerca sicurezza non è del nostro popolo e non esprime chi siamo».

Intanto, sempre alla fine di settembre, il Dipartimento per la sicurezza nazionale (Dhs) ha proposto di cambiare le modalità di accesso degli immigrati legali alle politiche di sicurezza e assistenza. L’irrigidimento delle politiche federali nel concedere i fondi priverà di servizi medici e sociali vitali per la salute e il benessere di migliaia di famiglia e «aumenterà la paura tra i tanti immigrati che lavorano e lottano per realizzare insieme a tutti il sogno americano», ha dichiarato il vescovo Frank Dewane, presidente della Commissione per lo sviluppo nazionale e sociale della Conferenza episcopale.