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Venezuela. Droni contro Maduro, la Colombia nega ogni accusa

Il presidente venezuelano, Nicola Maduro, sfuggito ieri ad un attentato con i droni, accusa apertamente il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, che proprio oggi termina il suo mandato, di aver commissionato l’attacco.

A poche ore dalla fine del suo mandato, Juan Manuel Santos deve confrontarsi con una crisi diplomatica regionale: il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha accusato la Colombia e gli Stati Uniti di aver commissionato l’attacco a cui è sfuggito domenica scorsa, in combutta con i movimenti «di estrema destra» dei tre Paesi. Dietro a questo fallito golpe per Maduro «c’è Santos».

Il ministero degli Affari esteri colombiano in una nota è così intervenuto per smentire «categoricamente» ogni coinvolgimento: «Le accuse del presidente venezuelano contro il presidente Santos sono assurde e prive di senso – si legge nella nota – è abitudine del presidente del Venezuela attribuire alla Colombia la responsabilità per qualsiasi problema. Chiediamo il rispetto per il presidente Juan Manuel Santos, per il governo e per il popolo colombiano».

Oggi termina ufficialmente il mandato di Santos. Prevista per domani la cerimonia di insediamento del vincitore delle elezioni di maggio, Ivan Duque, che domattina presterà giuramento al Palacio de Narino, a Bogotà. Anche gli Stati Uniti sono intervenuti per negare le dichiarazioni del presidente Maduro: «Posso affermare senza ombra di dubbio che non c’è alcun coinvolgimento del governo degli Stati Uniti in quanto è avvenuto», ha detto John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca. Domenica, nel corso di una parata militare, dei droni avrebbero rilasciato degli ordigni esplosivi rudimentali nei pressi del palco dal quale Nicolas Maduro stava tenendo un discorso. Secondo la stampa locale, il mandatario è rimasto illeso, feriti invece sei membri delle forze armate.