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Yemen: Fore (Unicef), «almeno 6.500 bambini sono stati uccisi o feriti in tre anni»

«Le nuove violenze a Hodeidah rappresentano l’ennesimo colpo agli sforzi di pace nello Yemen, un Paese che scivola sempre più nel caos e nella miseria». Lo dichiara il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore, che denuncia «l’escalation di ostilità che sta mettendo migliaia di bambini che vivono nella zona e nei dintorni a rischio imminente di essere feriti o di morire».

«Gli attacchi aerei e i combattimenti a terra potrebbero anche portare a nuove ondate di sfollamenti e ad interruzioni nella fornitura di acqua potabile sicura». Segnalando l’accesso a beni e servizi essenziali «fortemente limitato» in gran parte dello Yemen, Fore sostiene che «l’impatto di ulteriori violenze potrebbe essere catastrofico, con il porto di Hodeidah come punto critico di ingresso per le forniture umanitarie salvavita, il carburante e i beni commerciali da cui dipende gran parte del Paese per la sopravvivenza». «Sono in gioco le vite di decine di migliaia di bambini – aggiunge -. Non è troppo tardi per tornare al tavolo dei negoziati e riunirsi agli sforzi di pace dell’Inviato Speciale dell’Onu». Secondo le stime dell’Unicef, «almeno 6.500 bambini sono stati uccisi o feriti nello Yemen da quando il conflitto si è intensificato tre anni fa».

Quindi, l’appello di Fore: «Solo la pace può porre fine a questo spargimento di sangue. Fino a quando non arriverà, chiediamo alle parti la massima moderazione per risparmiare vite umane e consentire l’accesso umanitario».