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Yemen: Oxfam, «famiglie stremate da guerra e fame, bambine di tre anni date in sposa per comprare cibo»

Situazione sempre più disperata per la popolazione nello Yemen a quattro anni dall'inizio del conflitto. Forte denuncia lanciata da Oxfam in occasione della Conferenza dei Paesi donatori sulla crisi in programma oggi a Ginevra.

A quasi quattro anni dall’inizio della guerra in Yemen, l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, unito alla mancanza di fonti di reddito, sta costringendo la popolazione a misure disperate per poter sopravvivere. Nel Governatorato di Amran nel nord del Paese, ad esempio, tante famiglie stremate, rimaste senza cibo e senza una casa, arrivano al punto di dare in matrimonio figlie anche piccolissime, in un caso anche di tre anni, per poter comprare cibo e salvare il resto della famiglia. È la denuncia lanciata da Oxfam, in occasione della Conferenza dei Paesi donatori sulla crisi in programma oggi a Ginevra. La pratica dei matrimoni precoci, seppur abituale in Yemen, sta raggiungendo «proporzioni e modalità scioccanti».

Hanan è una bambina di nove anni. Da quando è sposata ha dovuto smettere di andare a scuola: «Mia suocera continua a picchiarmi e, quando scappo via per tornare a casa dai miei genitori, mio padre mi picchia perché sono scappata – racconta -. Non voglio essere sposata, vorrei solo tornare a scuola». I genitori di Hanan hanno dato in sposa anche sua sorella di tre anni e hanno raccontato agli operatori di Oxfam di essere consapevoli di come tutto questo sia profondamente sbagliato, ma che non hanno altra scelta, perché la dote ricevuta in cambio delle loro figlie è l’unico modo per mantenere in vita il resto della famiglia.

«Per poter sopravvivere sono costretti a prendere decisioni che distruggeranno per sempre la vita dei figli», ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia . Il conflitto ha costretto molte famiglie a fuggire in aree isolate e prive di reti idriche o fognarie, senza scuole e presidi sanitari. Qui si vive in piccole tende o in case fatte di fango, senza reddito né mezzi per procurarsi cibo a sufficienza. In un sondaggio dell’anno scorso tra gli abitanti di Taiz, nel sud dello Yemen, il 99% degli adulti ha detto di essersi privato di cibo per darlo ai figli e il 98% di aver ridotto il numero dei pasti quotidiani. «L’incontro dei donatori a Ginevra è fondamentale per assicurare al popolo dello Yemen cibo, acqua e medicine – ha concluso Pezzati -. Tutte le parti in conflitto e i loro sostenitori devono impegnarsi ad un cessate il fuoco in tutto il Paese, compiere passi concreti verso una pace duratura».