La storia è ben nota e forse anche carica di luoghi comuni: Giuseppe, il falegname, uomo giusto, silenzioso e sognatore, padre “putativo” di Gesù. Eppure, questa figura, che nel sentire comune ha un ruolo secondario nella sua famiglia, ha tratti di grande attualità che interrogano e interpellano i rapporti familiari e il ruolo del padre. Come spesso avviene, l’arte aiuta in questo percorso.
«È necessario che uomini e donne siano educati a cominciare dai primi anni, al rispetto l'uno per l'altro». Sono le prime parole di Liliana Segre che, nel 2021, intervenne all'iniziativa organizzata a Palazzo Madama in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Parole che un anno dopo, scorrendo i numeri dei femminicidi e dei troppi fatti di cronaca sono certamente attuali.
Più che un viaggio, un incontro: con il grande imam di Al Azhar, Ahmed Al Tahyyeb, che ha parlato di «unità all’interno dell’islam rispettando le differenza, ma con unità»; con il patriarca Bartolomeo, unità con i cristiani – unità nella diversità – e con le altre religioni.
«Questo incontro va analizzato e riportato, direi con caparbietà, alla sua vera ragion d'essere che del resto ne segna e ne esalta la potenziale importanza: è un’occasione per una riflessione comune, attenta e approfondita, sui grandi temi che sono la sfida del domani». Lo scriveva vent’anni fa Alberto Migone, storico direttore del nostro settimanale, nel numero che uscì proprio il giorno della più grande manifestazione che Firenze ricordi e che chiuse il Social Forum europeo.
Con un intervento di Franco Cardini pubblicato sul n. 38 di Toscana Oggi è iniziato un dibattito sulla guerra della Russia in Ucraina. All'intervento ha risposto subito il direttore Domenico Mugnaini. Poi è seguito un intervento di Giovanni Pallanti che replicava a Cardini (pubblicato sul n. 39). Infine, Cardini ci ha inviato una lunga controreplica che pubblichiamo online
Guardare avanti senza paura nonostante tutti i pessimi segnali che ci arrivano per il prossimo autunno. E’ l’imperativo con il quale torniamo nelle vostre case dopo la pausa estiva, dopo aver vissuto come voi sui quotidiani e nelle tv la prima campagna elettorale estiva della storia italiana, dopo aver capito che la guerra in Ucraina non si fermerà, almeno per il momento, che altre situazioni difficili – Libia, Medioriente, America Latina – porteranno, di riflesso, altri problemi pure in Europa e non solo.
La neonata, trovata dentro una scatola da scarpe posta sopra il cofano di un’auto parcheggiata davanti all’ospedale San Gerardo di Monza, nonostante tutto, è stata fortunata due volte: la sua mamma l’ha portata alla luce e in tanti se ne stanno prendendo cura, anzi, di più, vogliono adottarla. Come se fosse un po’ figlia di tutti
Nessun colpevole, tutti colpevoli. Da una settimana è partita una campagna elettorale stranissima: in estate, con i leader che già guardavano alle ferie e i peones (quei parlamentari di cui i leader si ricordano solo quando devono essere sostituiti in qualche appuntamento o al momento della compilazione delle liste) che cercavano di fuggire ai comizi nelle spiagge o in pineta, soprattutto in un periodo estivo così torrido.
Anche in questo 2022 si torna a votare. Non certo una novità per gli italiani che ormai sanno che questo è un appuntamento fisso. E se non ci sono le elezioni politiche, da qualche anno per fortuna un po’ meno frequenti rispetto alla prima Repubblica, ci sono comunque le amministrative o i referendum.
L'editoriale del direttore sulle reazioni ad alcune indiscrezioni (non confermate) sul Papa e il Convegno del Mediterraneo che si è svolto a Firenze nel febbraio scorso: "Ciò che lascia perplessi è la rabbia che si sente in molti degli interventi che in questi giorni hanno commentato un dialogo riportato come verità - e non indiscrezione - da un sito che nella home page non ha neppure il nome del direttore"