Chissà che cosa sarebbe successo se ci fossero stati i Social all’epoca di San Francesco di Sales, il santo che festeggiamo il 24 gennaio. Lui ha avuto l’idea di diffondere brevi testi stampati, a completamento delle sue prediche, e perciò è diventato il patrono dei giornalisti. Forse però qualche problema con i Social lo avrebbe potuto avere. Diceva cose che erano contrarie al pensiero mainstream tra Cinque e Seicento, l’epoca delle guerre di religione. Predicare l’amore di Dio, a quei tempi, era controcorrente.
Si può scegliere chi vaccinare in base al reddito prodotto come proposto da un'assessore di una regione italiana? In caso di sproporzione tra mezzi a disposizione e persone bisognose di assistenza i medici si possono trovare davanti a un bivio drammatico: a chi dare la precedenza? Un paese civile non dovrebbe mai mettere gli anestesisti davanti a queste decisioni
Il direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini sul primo numero cartaceo del 2021 presenta le novità del settimanale in uscita questa settimana
Come saranno le nostre feste di Natale? Come vivremo, o cercheremo di vivere, queste festività nell’epoca della pandemia? Non nascondiamocelo: il Natale è una festa religiosa che ormai da molto tempo non è percepita più come tale, almeno dalla maggior parte delle persone.
Ultimo Dcpm... Il premier promette (permette?) che, pur con delle restrizioni, sarà un Natale vero... anche quest’anno! E giù discussioni, fiumi di parole o di inchiostro, pareri, contrasti: natale dell’economia, natale delle vetrine, del cenone, natale delle luci o della neve, o degli alberi... natale col coprifuoco, natale con la messa di mezzanotte alle venti... In tutte queste espressioni ci si trattiene, accuratamente mi pare, dal dire «Natale di Gesù».
L’epidemia da Covid ha fatto emergere, nel nostro Paese, alcune difficoltà nelle relazioni tra Stato e Regioni: il che non sorprende del tutto, perché ben sappiamo come in ogni relazione i momenti di crisi inducono a evidenziare alcune problematicità che in tempi «normali» difficilmente vengono a galla. Proviamo a dipanare la matassa dall’inizio.
I morti nel Mediterraneo ormai fanno notizia, ma solo per qualche giorno, se a morire è un bambino, un neonato come Joseph. E fa notizia solo perché conosciamo il suo nome, abbiamo avuto, se lo abbiamo avuto, il coraggio di guardare il video e sentire le urla strazianti di sua madre.
Uno degli effetti collaterali più dolorosi della pandemia è la sindrome del “tutti contro tutti”. Chi deve chiudere l'attività dopo l'ultimo decreto contro chi ha ancora il permesso di tenere aperto. Chi ha perso il lavoro contro chi ha ancora lo stipendio di sempre. Chi è più affamato di socialità (anche a costo di prendersi qualche rischio di troppo) contro chi non esce di casa nemmeno per andare a prendere un caffè sotto casa. Chi è giovane contro chi è anziano, chi fa sport contro chi è sedentario.
Confesso un po’ di imbarazzo nello scrivere l’editoriale che accompagnerà i nostri lettori alle elezioni regionali e al referendum per il taglio dei parlamentari. Da decenni il mondo cattolico è diviso, sempre, e disorientato, quasi sempre, quando deve recarsi ai seggi. E io faccio parte di questo mondo.
Tante volte negli ultimi mesi abbiamo sentito ripetere, e spesso abbiamo detto pure noi, «niente sarà come prima». Lo abbiamo davvero sperato, qualcuno ha lavorato e ancora lavora per questo obiettivo ma in realtà ricominciamo dopo l’estate. Ecco l'editoriale scritto dal direttore per il settimanale n. 31
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