Opinioni & Commenti

18 dicembre, Toscana Oggi compie 25 anni

di Alberto Migone

Il 18 dicembre del 1983 usciva il primo numero di Toscana Oggi: il settimanale compie quindi 25 anni e li compie, direi, in buona salute.

Se diamo uno sguardo anche rapido a questa che per tanti aspetti fu un’avventura, ci appare chiaro che tutto partiva da una scommessa, che allora parve a molti utopica: dare alle nostre Chiese e alla nostra regione un giornale che fosse voce unitaria della realtà cattolica. Questo senza mortificare, e tanto meno annullare, le esperienze giornalistiche delle singole diocesi, anche perché le persone amano conoscere la realtà e i problemi della Chiesa, di cui sono parte e del territorio, in cui vivono e operano.

Ma l’unitarietà doveva essere la nota distintiva del giornale che nasceva, anche se era il punto più controverso e contestato. Erano i tempi che lo richiedevano, soprattutto guardando al futuro. Le varie Chiese si trovavano ormai sempre più ad affrontare problemi comuni che richiedevano scambio di esperienza e di possibili soluzioni, mentre la stessa Conferenza episcopale assumeva, e ancor più avrebbe assunto, un ruolo propulsivo, anche in vista di una necessaria – e per tanti aspetti obbligata – collaborazione pastorale, che per essere davvero proficua richiedeva un più di comunione ecclesiale che un settimanale comune avrebbe certamente favorito.

Ma anche l’Ente Regione stava assumendo nuovi importanti compiti che avrebbero inciso nella vita concreta delle persone: la dimensione regionale era dunque una realtà con cui la comunità cristiana avrebbe dovuto confrontarsi in uno spirito certamente costruttivo, ma anche con un atteggiamento libero da ogni compromissione.

Anche sotto questo profilo dunque era importante una presenza giornalistica saldamente radicata nella realtà sia ecclesiale che socio-culturale della Toscana. E questo ruolo non poteva essere svolto efficacemente da singole voci che necessariamente coprivano un ambito circoscritto, anche se era importante questo loro radicamento sul territorio.

Le premesse erano chiare: bisognava partire per realizzarle. E così ci mettemmo in cammino, consapevoli delle difficoltà, ma ben decisi a superarle.

Dopo 25 anni possiamo dire che molte di queste mete sono state raggiunte: lo diciamo senza enfasi, ma con fierezza sì. Il giornale c’è e assolve al meglio al suo compito di informare sulla vita della Chiesa, non solo locale, e della società con particolare riguardo alla Toscana. Soprattutto di offrire sempre spunti di riflessione per orientare nella complessità delle problematiche dell’oggi.

Anche la dimensione locale è stata nel tempo valorizzata a pieno: il settimanale si stampa dal 2002 in due dorsi e così le singole realtà hanno acquistato visibilità e importanza.

Il giornale è in genere apprezzato anche da persone lontane dal nostro modo di concepire la vita e gode del rispetto delle istituzioni che gli riconoscono serietà e obiettività.

Dobbiamo dunque riposare paghi dei risultati raggiunti? Credo proprio di no. Un giornale deve continuamente rinnovarsi e saper offrire al lettore servizi sempre nuovi, articoli stimolanti che, oltre ad informare, aiutino la riflessione. E non è sempre facile. C’è poi il problema della diffusione. Toscana Oggi deve e vuol essere un giornale della gente, sempre più presente nelle famiglie e nelle parrocchie e perché no? anche in ambienti «laici» ma sensibili a certe problematiche.

In questo spirito e con questi impegni ricordiamo i nostri primi 25 anni, confidando nella collaborazione di voi lettori, che ci piace considerare soprattutto fedeli compagni di viaggio.

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