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E la Regione offre ormoni gratis per chi cambia sesso

La Toscana è come un atleta del salto in alto. Oltrepassata una soglia, l’asticella continua a salire per cercare nuovi record. Negli ultimi anni la Regione si è distinta per essere stata la prima a riconoscere nello Statuto regionale le «forme di convivenza» alternative al matrimonio. E le Asl toscane, prime sul territorio nazionale, hanno somministrato la pillola abortiva Ru486 alle loro pazienti senza sperimentazione. Ora ecco il nuovo limite: una delibera di Giunta, la numero 396 approvata il 29 maggio scorso, ha deciso che la Regione si farà carico del «trattamento ormonale dei soggetti affetti da disturbo dell’identità di genere».

Tradotto significa che le Asl pagheranno le terapie ormonali di chi ha deciso di cambiare sesso in preparazione all’operazione chirurgica vera e propria. Per quanto riguarda la copertura finanziaria la delibera è vaga stabilendo che «l’eventuale onere aggiuntivo derivante» verrà «riassorbito dai bilanci delle Aziende sanitarie» lasciando invariate le risorse e razionalizzando la spesa farmaceutica.

L’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi ha difeso il provvedimento ancorandolo al diritto alla salute riconosciuto nello Statuto e al diritto all’autodeterminazione di ogni persona stabilito dalla legge regionale 63 del 2004. Per quanto riguarda la spesa a carico dei cittadini Rossi ha detto che i costi a carico del servizio sanitario pubblico sono bassi perché la delibera riguarda poche persone. Ma la questione non è il costo pubblico. È il principio. Nessuno nega il diritto alla salute delle persone. Ma di fronte ai problemi che affliggono la sanità toscana – come le liste di attesa, la radioterapia, la carenza di organici – forse la precedenza non spettava alle cure ormonali per chi ha deciso di cambiare sesso. E poi, soprattutto, fino a dove salirà l’asticella?S.P.

TOSCANA, DIVENTA GRATUITA LA TERAPIA ORMONALE PER TRANSESSUALI