Opinioni & Commenti
La difesa della verità cristiana: sfida e passione
Quello che lui teme è il mito, la mitologizzazione della fede che la porterebbe fuori dell’orbita del logos e, quindi, nel cielo dell’irrazionale, del subculturale, che non ha dignità di intellezione razionale. Così pure il decadimento da un Dio amante della vita, della mente e della sapienza, colui che ha fatto tutto con ordine, peso e misura, in un Dio – Arbitrio, il Dio del volontarismo arbitrario e onnipotente.
In questo modo avrebbero ragione gli illuministi, i positivisti, gli scientisti che riducono la ragione a scienza. Ma afferma Ratzinger, nella sua profonda lezione, nello stesso tempo, storica, filosofica e diretta a convergere sulle problematiche attuali, i conti non tornano, la scienza non spiega ciò che maggiormente interessa e preme, essa elude i grandi interrogativi della religione e dell’ethos: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, il senso del vivere e del morire, del bene e del male, dell’origine e della (del) fine.
Tali interrogativi verrebbero spostati nell’ambito del soggettivo, perdendo la loro forza di costituire e guidare una comunità. Sembra che Ratzinger stia offrendo modalità di ricerca di risposte adeguate in aperta contraddizione alle diffuse banali soluzioni che a queste domande danno alcuni biologi evoluzionisti in vesti filosofiche, secondo i quali ormai la scienza ha risolto tutti i problemi sull’origine e la fine dell’uomo senza ricorrere a nessun artefice celeste. La scienza avrebbe dimostrato che siamo degli animali, veniamo dall’Africa e siamo destinati come specie a scomparire (Biondi, Uomini per caso). Ratzinger, d’altro canto, ha ricordato che al tempo in cui lui era professore a Bonn un arguto suo collega disse che in quella università c’erano due facoltà la filosofia e la teologia che si occupavano ambedue di una cosa che non esiste, cioè di Dio. È un’opinione ritornante, quindi una specie di vezzo dire che la religione è fuori dalla ragione.
Visita in Germania (9-14 settembre 2006): i discorsi di Benedetto XVI