Opinioni & Commenti

La difesa della vita si fa anche sulle strade

In Toscana ce lo ricorda meritoriamente l’«Associazione Lorenzo Guarnieri» con un impegno costante per salvare vite umane. Anche la Regione lavora per diminuire il numero degli incidenti. Ma non basta. Nel 2017, pur essendo in diminuzione rispetto all’anno precedente, abbiamo registrato sulle strade toscane oltre 16 mila incidenti che hanno causato la morte di 269 persone e il ferimento di altre 21 mila. C’è stato un momento, nel primo decennio del Duemila, in cui le vittime della strada si erano ridotte sensibilmente (anche se in Toscana un po’ meno della media nazionale). Ma poi il numero ha cominciato a risalire.

Un dato recente che riguarda la provincia di Firenze parla di 37 morti in più nel primo semestre del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017. Il che significa che c’è stato un allentamento nei controlli, ma anche una maggiore disinvoltura nella guida che si trasforma spesso in vera e propria incoscienza. Basta fermarsi a un semaforo pedonale per verificare quante auto passano con il conducente che guida con il cellulare in mano. Così come viaggiando in autostrada non è difficile vedere l’auto davanti che procede a zig zag e accorgersi che chi è al volante sta addirittura spippolando sullo smartphone.

Aggiungiamoci la guida in stato di ebbrezza, ma anche il non avere coscienza che il mezzo sul quale viaggiamo può essere un’arma letale contro se stessi, ma soprattutto contro gli altri. In troppi si comportano sulle strade come su un circuito di Formula 1, nella totale ignoranza, ad esempio, dei tempi e degli spazi di frenata. A tutti merita ricordare che in caso di incidente stradale i bambini risultano i più vulnerabili.

A.F.