Opinioni & Commenti

La vera campagna elettorale è ora: i giochi veri si fanno con le liste

Infatti, il sistema delle liste bloccate determina l’automatica elezione dei candidati che sono posti avanti nell’ordine di lista, non soltanto dei primi, ma di un numero estremamente rilevante e di gran lunga maggioritario rispetto alla composizione del futuro Parlamento, sicché gli unici candidati su cui riposa l’incertezza dell’elezione sono quelli collocati in posizione di lista border line, un numero esiguo, variabile secondo l’ampiezza delle circoscrizioni – in Toscana le circoscrizioni sono regionali per entrambe le Camere –, ma in ciascuna di queste computabile essenzialmente sulle dita di una mano: soltanto questi sono i candidati sulla cui elezione è destinata ad influire la consultazione elettorale, in ragione dell’eventuale assegnazione del premio di maggioranza nazionale per la Camera e di quelli regionali per il Senato, nonché del gioco delle rinunce da parte dei candidati risultati eletti in più collegi; al mero fine di essere eletti, soltanto per questi è decisivo il risultato elettorale. Quanti li precedono sono già sicuri di essere eletti al momento della presentazione delle liste (e quanti li seguono del contrario, salvo dimissioni, rinunce o decessi), come dimostrato a più riprese proprio da puntuali inchieste e simulazioni pubblicate da questo settimanale per le elezioni regionali 2005 e per quelle politiche 2006.

È fino al 13 marzo, dunque, che si gioca la «vera» campagna elettorale, se ne è consapevoli. Ma in tempi in cui è conclamato lo scollamento tra il mondo della politica politicante e la società, il popolo che si esprime attraverso il corpo elettorale, si avverte l’urgenza, proprio nel momento storico che viviamo, di testimonianze fattive che si adoperino proprio qui ed ora, e proprio per quanto detto sopra, per ricostruire le fondamenta di un’etica pubblica condivisa – sia pure tra linee di indirizzo politico riconoscibili e fisiologicamente proposte come alternative – ed, in definitiva, di una nuova Costituzione materiale. Ed una prima testimonianza in questo senso riguarda proprio la composizione delle liste, nell’allestimento delle quali i partiti politici sono chiamati ad assumere il compito di essere davvero strumenti fondamentali della partecipazione, come recita il nostro Statuto regionale, non soltanto nei confronti della propria base, ma anche di tutte quelle formazioni sociali dove si svolge la personalità dell’uomo, quelle comunità intermedie cui proporre un utile coinvolgimento in occasioni per certi versi storiche come queste, purché ci si adoperi in tempo utile, tra l’altro proprio per la definizione delle candidature, perché le buone idee ed i buoni programmi camminano poi sulle gambe delle persone, su cui riposa, in definitiva, la speranza che la politica possa davvero essere la forma più alta in cui si esprime l’amore in ambito sociale, speranza che va intesa, alimentata e testimoniata perché sia davvero in grado di sostenere efficacemente il perseguimento del bene comune e, comunque, dell’interesse generale. E, dunque, proprio una composizione delle liste in corso in queste settimane informata a questi principi può rappresentare una formidabile opportunità di recupero di quello scollamento e di quella crisi della politica cui troppo spesso siamo costretti ad assistere da spettatori: si tratta dell’adempimento di un primario dovere pubblico da parte di quegli strumenti fondamentali della partecipazione che sono i partiti, nel riconoscimento che soggetti titolari dei diritti politici di voto e di partecipazione sono, come riconosce la Costituzione, i cittadini.