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Nella nomina di Liliana Segre a senatore i valori di libertà, uguaglianza e pace

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato senatore a vita Liliana Segre, nata a Milano nel 1930 in una famiglia ebrea.

La sua mamma, Lucia Foligno, morì quando Liliana aveva pochi mesi di vita. Il 10 dicembre 1943 assieme al padre Alberto e due cugini cercò di fuggire in Svizzera per sottrarsi alla cattura da parte della polizia nazifascista. Sfortunatamente i quattro ebrei furono respinti dalle autorità svizzere e furono arrestati, l’11 dicembre a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese. Liliana Segre aveva 13 anni. Dopo alcuni giorni di carcere trascorsi tra Varese, Como e Milano, il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della Stazione di Milano Centrale al campo di concentramento Auschwitz-Birkenau. Appena arrivata nel campo di concentramento nazista fu divisa dal padre, che morì il 27 aprile 1944.

Anche Liliana fu sfiorata più volte dalla morte. Dopo essere stata segnata con una matricola sul braccio, come succedeva a tutti i prigionieri ebrei caduti nelle mani dei nazisti. Il 30 giugno 1944 anche i suoi nonni paterni Giuseppe e Olga Segre furono uccisi, essendo stati precedentemente arrestati in provincia di Como, al loro arrivo ad Auschwitz. Compiuti 50 anni Liliana Segre ha dedicato la sua vita a raccontare nelle scuole e nelle Università, dove veniva invitata, la sua esperienza di deportata e il dramma delle persecuzioni subite, nel secolo scorso, dal popolo ebraico.

Il Presidente della Repubblica Mattarella, nominandola senatore a vita il 19 gennaio 2018, ha voluto con un gesto coraggioso onorare Liliana Segre come componente della Camera alta della Repubblica italiana: anche per fare ammenda delle leggi razziali volute dal Partito nazionale fascista e da Mussolini nel 1938. Con le leggi razziali l’Italia fascista si allineò alla caccia agli ebrei come avveniva nella Germania di Hitler, nelle nazioni occupate dai tedeschi dal 1939 e nella Francia di Vichy. La nomina di Liliana Segre è anche una sottolineatura dei valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana sulla libertà religiosa e di sostanziale uguaglianza tra tutte le fedi senza nessuna discriminazione. Nel primo numero di gennaio del 2018 dell’Osservatore Toscano, alle pagg. 2 e 3, il Cardinale Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha rilasciato una bellissima intervista dove con razionalità politica, adesione ai valori della Costituzione e con spirito cristiano, ha spiegato come la libertà religiosa e il rispetto tra le religioni siano un fondamento della pace e della libertà tra tutti i popoli della terra. In questo senso va letta e compresa la nomina di Liliana Segre a Senatore a vita. Nell’80° anniversario delle famigerate leggi antiebraiche italiane.