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San Valentino, protettore ed eroe per caso

di Umberto FolenaValentino, chi era costui? Lunedì prossimo è la sua giornata e, ancora una volta, i riflettori saranno puntati sui protetti, gli innamorati. E non sul protettore. Ripariamo quindi all’ingiustizia. Cercando di capire per quali meriti a Valentino sia capitato di proteggere gli innamorati.Prima di tutto, proteggere da che cosa? Dal consumismo dei sentimenti, ad esempio, per cui gli amori vanno bene, sì, ma per un poco perché poi si consumano, come un paio di scarpe; o passano di moda, come un cellulare; e allora bisogna cambiare: non vorrai mica farti risuolare le scarpe dal ciabattino oppure ostinarti a usare un cellulare vecchio come il cucco? E poi dallo scoraggiamento e dalla paura, di vedere attorno a sé amori stanchi, spenti e sfiduciati, e coppie scoppiate, e separati e divorziati, e adulti acidi che ti dicono: amarsi, e per sempre, che illusione.

Proteggerli dalla banalità e dal tran tran, dalle frasette dei cioccolatini, dalle strofe delle canzonette, dagli Stranamore e dai Grandi Fratelli. Proteggerli dai costruttori di falsi sogni e dai distruttori di sogni veri. Da chi ammazza il futuro annacquando il presente.

San Valentino, per questo compito titanico, quali competenze può vantare? Mah. L’impressione – sia detto con rispetto – è che gli sia capitato quello che capita a volte pure a noi: a proteggere gli innamorati c’è finito per caso. Se abbiamo compreso bene, prima è capitato nella casella del 14 febbraio; che nel Medioevo era il giorno in cui si credeva che gli uccellini nidificassero, un po’ come due sposini che mettono su casa; a quel punto il gioco era fatto e lui s’è ritrovato a proteggere gli innamorati. La sua fortuna è che i Valentini sono due, quindi possono darsi una mano.

Entrambi martiri, entrambi del III secolo, entrambi decapitati sulla via Flaminia a cinque anni di distanza l’uno dall’altro: il sospetto è che si tratti di un Valentino solo, ma che importa? Il martire è uno fedele, che non tradisce e va fino in fondo. Per gli innamorati, uno così va benissimo. Gli eroi più grandi sono sempre gli «eroi per caso». Sarà la stessa cosa per i protettori.

I tempi della famiglia