Opinioni & Commenti

Sulla famiglia chiediamo alla Regione un altro passo avanti

Insomma, la legge regionale n. 35, dal titolo un po’ complesso («Interventi di sostegno finanziario in favore delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà, per la coesione e per il contrasto al disagio sociale»), è un bel punto di partenza, anche perché a luglio scorso (forse un po’ distratti dall’approssimarsi delle ferie, ma noi speriamo di no) i consiglieri regionali, fatto più unico che raro, l’hanno votata all’unanimità: maggioranza e opposizione, tutti d’accordo.

Da qui il plauso del Forum toscano delle associazioni familiari che alla legge ha dedicato un incontro con tanto di presidente nazionale, assessore regionale competente e un gruppo di consiglieri regionali.

Ma quello che più convince sulla bontà della legge è l’apprezzamento espresso dai rappresentanti delle famiglie numerose, ovvero da coloro che la difficoltà di arrivare a fine mese la sperimentano più di altri sulla propria pelle.

Apprezzabile anche la volontà dell’assessore di dire basta agli steccati ideologici e di offrire ulteriori momenti di confronto. Anche noi, come Toscana Oggi, abbiamo dato credito a questa legge di cui altri, peraltro, non hanno nemmeno parlato. Abbiamo anche titolato in prima pagina, con un po’ d’azzardo, «La “svolta” della Toscana».

Adesso, però, vorremmo chiedere alla Regione un altro passo avanti: guardiamo alla famiglia in sé, al di là del numero dei figli, pensiamo a politiche che possano garantire alla famiglia di continuare a creare il futuro e costruire una società più umana. Nel titolo rammentato abbiamo messo le virgolette a «svolta». La prossima volta ci piacerebbe toglierle.

A.F.