Opinioni & Commenti

Un settimanale a servizio dei lettori e del confronto

Dopo la pausa estiva ecco il primo numero di Toscana Oggi con la novità della mia firma. In queste settimane mi sono chiesto cosa avrei scritto per presentarmi ai lettori del settimanale nel quale non senza emozione torno dopo oltre 30 anni, e non senza un pensiero ad Alberto Migone, che con don Mario Carrera qui mi fece muovere i primi passi. Andrea Fagioli, che per 10 lo ha diretto, lascia a voi e a me un’importante eredità. Dovremo «correre» sulla strada tracciata, dovremo lavorare perché queste pagine possano continuare a portare nelle vostre case la voce, le iniziative, gli impegni delle Chiese toscane.

Andrea, nel suo saluto, ha parlato di discontinuità e qualche segnale in questo senso arriverà. Voglio però subito sgombrare il campo da improbabili equivoci. Tra i nostri compiti abbiamo quello di dare notizie, di raccontare storie belle (speriamo molte), e non. Ma non ci sottrarremo dal commentare quanto avviene intorno a noi, in quella società di cui i cristiani, con pieni diritti, sono parte integrante ogni giorno e non solo quando a qualcuno fa comodo sposare certi principi o certe prese di posizione del Papa o dei vescovi. Spesso sono gli stessi che, il giorno dopo, scrivono e talvolta urlano sui social o nelle piazze che su certi temi non abbiamo diritto di parola, di giudizio. Non è così. Su queste pagine chi vorrà confrontarsi avrà sempre spazio, troverà la porta aperta. Anzi, mi piacerebbe fossimo «usati» per questo, in un momento particolare per il mondo cattolico. Inutile nascondere qui le divisioni che la politica ha portato anche nel nostro mondo spesso schierato su fronti opposti, talvolta con toni e atti che devono preoccupare ciascuno di noi. Ho la consapevolezza che quanto scriveremo talvolta potrà essere contestato da una parte o dall’altra. Non è questo a preoccuparmi perché, su alcuni principi, siano essi la difesa della vita in ogni suo momento o il voler stare vicino a chi ha bisogno, saremo fermissimi. Sono principi, come spesso ci ricordano i nostri pastori, che ci appartengono ma che in realtà dovrebbero appartenere a tutti.

In questi tempi c’è la brutta abitudine nella politica, lontana anni luce da quella che aspira al bene comune, di usare simboli della Fede o brani del Vangelo in Parlamento o nelle piazze. Essi sono, o dovrebbero essere, nel nostro quotidiano, siano nelle tasche o nelle mani, ma sono cosa ben diversa dalla Politica, quella che a Firenze e in Toscana ha avuto veri maestri nel secolo scorso, come Giorgio La Pira, Nicola Pistelli o Giuseppe Toniolo, o il cardinale Elia Dalla Costa, monsignor Enrico Bartoletti e don Lorenzo Milani. Con il loro ministero anche questi ultimi, infatti, hanno lasciato un segno.

La squadra di Toscana Oggi, le redazioni delle 15 edizioni, i tanti e importanti collaboratori del settimanale, dimostrano che si può parlare e far sentire la voce di tutti. Li ringrazio e a loro chiedo di proseguire, di starmi vicino. Lavoreremo anche sul sito e con i social, strumenti indispensabili per avvicinare i più giovani: lo faremo senza mai lasciarci trascinare nello scontro, con lo stesso impegno che metteremo nelle pagine del settimanale, che vorrei davvero capace di parlare a tutti, dall’abbonato più anziano agli adolescenti che domani saranno i nostri sostenitori, dando spazio alle tante esperienze positive delle Diocesi.

Permettetemi di chiudere ringraziando il Consiglio di amministrazione che mi ha scelto e soprattutto Voi lettori per la pazienza che dimostrerete nell’accompagnarci ogni settimana. Noi siamo pronti ad accogliere le critiche, i suggerimenti e, perché no, anche qualche complimento se sapremo meritarceli.