Opinioni & Commenti

Una manifestazione sulla famiglia che rischia di colorarsi di un solo colore

«Nella delicata situazione del mondo odierno, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna assume un’importanza e una missione essenziali. È necessario riscoprire il disegno tracciato da Dio per la famiglia, per ribadirne la grandezza e l’insostituibilità a servizio della vita e della società». Lo ha detto il Papa nel suo pellegrinaggio a Loreto, lunedì 25 marzo, festa dell’Annunciazione, ribadendo un concetto che tutti i cattolici condividono, o dovrebbero condividere, pur nella consapevolezza di come siano cambiate le forme di convivenza.

Qualche ora dopo, il leader della Lega e vice premier Matteo Salvini, nell’ambito di una conferenza stampa sulle elezioni in Basilicata, ha fatto proprie queste parole per una legittimazione della sua annunciata partecipazione all’incontro sulla famiglia in programma a Verona. Si tratta di una strumentalizzazione bella e buona, da parte di Salvini, che non fa altro che alimentare la confusione su una iniziativa condivisibile nella sostanza, ma non negli accenti e comunque non riconducibile al mondo cattolico in quanto tale.

Non è un caso che tra gli organizzatori figurino sigle e persone dichiaratamente non cattoliche. E non è un caso che ad esempio il Forum delle associazioni familiari non c’entri nulla con l’organizzazione. L’impressione, a questo punto, è che la manifestazione veronese, dopo che anche il Governo giallo-verde ha ritirato il patrocinio, finisca per colorarsi di un solo colore, quello verde della Lega. Eppure, come ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, la famiglia è una realtà fondamentale che anche partendo da sensibilità diverse dovrebbe vederci uniti e non essere terreno di scontro: «Avremmo preferito uno stile diverso da parte di tutti». E, aggiungiamo noi, anche meno bandierine politiche.

A.F.

Il sito ufficiale del congresso