Cantate 1725-1729
La terza e la quarta annata a Lipsia sono avare di documenti e di cantate a noi pervenute. Circostanze oscure impediscono di indagare l’immenso labirinto relativo ai doveri di Bach verso l’ufficio liturgico. Fra silenzi e assenze, per ritrovare una cantata è necessario aspettare la festa di San Michele del 1728, tre mesi dopo l’inizio della quarta annata.
Vuoti che sono comunque una premonizione di un definitivo declino di una prassi che fa facendosi saltuaria, perdendo quella regolarità che l’aveva caratterizzata ai suoi inizi. Fulcro della creatività bachiana di cantate è la figura di Christian Friedrich Henrici, alias Picander.
Fra l’Avvento del 1724 e l’Avvento del 1725 Picander pubblicò Sammlung Erbaulicher Gedanken über un auf die gewöhnlichen Sonn-und Sammtage (Raccolta di pensieri edificanti sulle e per le domeniche e le festività ordinarie), da cui Bach estrasse, parafrasandoli, i testi di alcune cantate. Successivamente pubblicò Ernst-Scherzhaffte und Satyrische Gedichte (Poesie serie, scherzose e satiriche), dove Bach attinse a piene mani, e sono circa una trentina le cantate che si avvalgono dei testi di Picander, oltre alle Matthäus-Passion BWV 244 e Markus-Passion BWV 247.
Altri testi di Picander Bach li trae da ulteriori pubblicazioni quali Sammlung Erbaulicher Gedanken über un auf die gewöhnlichen Sonn-und Festtage. Ma Henrici riunisce anche i testi che andranno a formare una annata completa, Cantaten Auf die Sonn-und Fest-Tage durch das gantze Jahr 1728 (dove si ritrova anche tutto il testo della Matthäus-Passion).
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