Lettere al Direttore
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Con chi protestare per la cattiva tv

Un lettore ci chiede a chi rivolgersi per protestare per alcuni programmi della Rai.

Percorsi: Mass media - Tv

Mia moglie, per problemi di deambulazione e di età, guarda spesso i programmi tv della Rai. Alcune volte vorrebbe protestare, ma non sa come intervenire telefonicamente. Le proteste scaturiscono da varie ragioni: programmi, frasi, parole, ma anche per la brutta abitudine di alcuni intervistatori di fare domande per poi interrompere a metà le risposte degli intervistati. Che numero deve fare per telefonare in questi casi? Credo che il problema interessi non pochi lettori.

Carlo Bologni
indirizzo email

Convinto anch’io, caro Bologni, che il problema interessi altri lettori, pubblico la sua lettera in questa rubrica e le rispondo molto semplicemente che esiste l’Aiart, l’Associazione degli spettatori, che si occupa proprio di questo (e non solo di questo). Insomma, per chi ha dimestichezza con internet basta andare sul sito www.aiart.org nel settore «segnalazioni e proteste». Qui si trovano tutti gli indirizzi a cui rivolgersi e persino i «moduli contro le infrazioni» da compilare e inviare.
Per chi non ha la possibilità di accedere ad internet segnalo prima di tutto i recapiti dell’Aiart: per iscritto: Aiart-Associazione Spettatori – Via Albano 77 – 00179 Roma; per telefono: 06 7808367; per fax: 06 7847146; per email: aiart@aiart.org.

Ma ci si può rivolgere anche ad altre organizzazioni come il Consiglio nazionale degli utenti (Via Isonzo 21/b - 00198 Roma, telefono 06.69644285 - 06.69644286, fax 06.69644954, email webcnu@agcom.it) oppure al Comitato media e minori (presso Ministero delle Comunicazioni, Viale America, 201 - 00144 Roma, telefono 06 5444 7513, fax 06 5444 7515, email comitato.minori@sviluppoeconomico.gov.it) o ancora all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Centro direzionale, Isola B5 - 80143 Napoli, telefono 0817507111 - 0817507899, fax 0817507616). Ci si può rivolgere anche al proprio Comitato regionale per le comunicazioni (quello toscano risponde al numero 055 2387880).

Quindi, caro Bologni, suggerisco a sua moglie di rivolgersi direttamente all’Aiart al numero di telefono indicato: 06 7808367. Ma se vuole rivolgersi direttamente alla Rai, come mi sembra di capire, le dò i numeri della direzione generale (06 36864000) e dei direttori di rete: RaiUno 06 36865747; RaiDue 06 36864928; RaiTre 06 36865073.

Queste indicazioni, ovviamente, si limitano alla possibilità di protestare contro certi programmi. Prima ancora, però, c’è il problema dell’«educazione» dei telespettatori. La cattiva tv esiste perché viene premiata dagli ascolti, generalmente tutt’altro che critici.

C’è anche da dire che accanto alla cattiva esiste anche la buona tv, quella spesso fatta da alcune emittenti locali, in particolare quelle di ispirazione cattolica che Papa Francesco ha ringraziato personalmente, ripetendolo più volte, nell’udienza del 22 marzo e di cui abbiamo parlato nel numero scorso.

Andrea Fagioli

Con chi protestare per la cattiva tv
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Giuseppe Russotto 13/11/2016 17:37
male distribuzione dei programmi
Egregi ignori, siamo un grande gruppo di italiani que vivono nei paesi latini. Ci sentiemo alcuanto dimenticati da voi per le seguenti ragioni: 1)non riusciamo a capire chi propone i programmI di RAI intenational e con che criterio. Sapete bene che noi possiamo seguirvi esclusivamente attraverso un unico calane, que viene occupato per il fine settima quasi interamente dalla partite di calcio di qualsiasi seri A B C etc. Vi sembra giusto voler soddisfare esclusimamnte qualche super maniaco del football? Esistiamo anche noi e con desiderio di seguire programmi diversi. A protesta e´ache il progranna COMMUNITY ripetuto tre dico tre volte algiorno. Che esagerazione! Quando due o tre volte alla setimana sarebbe piu`che sufficiente. Ne abbiamo abbastanza di sapere la fortuna fatta da un calzolaio in Australia , di chi taglia bene le bistecche in Canada o l´origine dei nomi o dove si trovano i loro paesi. Mentre altri programmi come AGORA e ITALIA IN DIRETTA di grande interesse comune, data l`attuale situazione politica nel nostro paese, veramente così incerta e proccupante. Basta con spettacoli come MADE IN SUD parlati in diletto, compresi da pochi e veramente di scarsa quaitá. 2) La cosa incompresibile e`como potete tagliare i telegiornali per trasmettere questi cose Voi reclamizzate tanto il vostro servizio RAY play, perche chi vive fuori Italia non ne puo usufruire, trsmettendolo esclusivamente in rete nazionale. Per un alcuni giorni ci avete consentito di seguirlo, pero`ora appare una avvertenza que dice que il servizio e`escusimamente destinato a qui vive in Italia. Perche`. Comunque grazie al buon servizio FININVESTE, anche se relativamente possiamo tenerci aggionati . Non sappiamo se questa lettera avra seguito e con la speranza que venga letta da qui di dovere saluto
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Franco Masini 06/07/2014 12:42
"...come difendersi dalla TV"
"...desidero anch'io "spezzare una lancia" a favore dell'utente medio Italiano che spesso é costretto a spegnere la TV perché é proprtio nelle ore di pranzo e di cena, quando a tavola ci sono anche i bambini, che mostra delle scene che a dir poco risultano essere scabrose anche per gli adulti.
Il fatto poi che esistano e sono operanti i ben 4 Comitati che avete indicati più quelli della RAI e nel frattempo nulla é cambiato, mi induce a pensare che: o si tratta di enti inutili che non risolvono niente oppure e peggio siamo talmente oberati di proteste da non sapere cosa fare.
A onor del vero però non si tratta solo della TV pubblica che percependo una tassa (il così detto canone) é obbligata a dare all'utenza un servizio perfettamente idoneo anche se in contro tendenza, ma arche le TV private come la 7, che pur essendo libere da vincoli pubbliciatri non lo sono dal punto divista etico-morale e ci propinano raccapriccianti particolari di corpi straziati o peggio ancora abbandonati sul ciglio della strada nemmeno si trattasse di fagotti inanimati e non fossero invece degli uomini. Ed é proprio qui che sta l'inganno. Mostrando o meglio riducendo la figura umana al livello di fagottino di cenci la si smiuisce, la si svilisce e la si dissacra. Proprio quello che non ci vuole al giorno d'oggi che di sacro c'é rimasto ben poco! E poi ci si lamenta se ammazzano con disinvoltura tanta gente!" Franco

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