Castità, impotenza e nullità del matrimonio
La Chiesa propone la castità prematrimoniale, ma sottolinea l'aspetto della nullità del matrimonio per impotenza. Non c'è contraddizione?
Vedo una grande contraddizione. La Chiesa propone la castità prematrimoniale, ma sottolinea l'aspetto della nullità del matrimonio per impotenza. Come si può avere una diagnosi di impotenza incurabile senza «verifica sul campo»? Quanto conta l'elemento psicologico? Ha senso per un uomo sottoporsi a diagnosi mediche sulla propria potenza sessuale senza avere vissuto un rapporto completo?
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Risponde padre Maurizio Faggioni, docente di Teologia morale
La impotenza maschile è l'incapacità di ottenere e/o mantenere un'erezione valida per compiere un rapporto sessuale. Le cause sono organiche o psicogene, ma spesso si tratta di un intrecciarsi di entrambe. Per molto tempo si è pensato che l'elemento psicogeno fosse prevalente, ma dati recenti mostrano che le cause psicogene, per così dire, «pure» sono solo circa il 20% del totale.
L'impotenza, impedendo una normale vita sessuale, oltre a creare forte disagio nelle persone, se è antecedente le nozze e perpetua rende nullo il matrimonio (can. 1084).
Per sospettare una impotenza e iniziare gli opportuni accertamenti non è necessario ricorrere a pratiche sessuali illecite. Per l'impotenza a base organica l'assenza di polluzione notturna in un giovane e la mancanza di erezioni spontanee sono una spia più che sufficiente, per non parlare della presenza di diverse endocrinopatie o di altre patologie connesse in una certa percentuale di casi con l'impotenza.
Più delicato il sospetto di impotenza a base prevalentemente psicogena, ma, per esempio, ansia verso la sessualità, permanenti difficoltà di relazione con l'altro sesso, mancanza di eccitazione sessuale in contesti appropriati suggerirebbero, comunque, di rivolgersi ad un sessuologo per chiarire la situazione emotiva della persona.
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